La Paganese ha perduto un altro dei suoi inimitabili tifosi storici, di quelli che vivevano e palpitavano giorno dopo giorno per i colori azzurro-stellati, che avevano accompagnato per una vita intera le gesta di una squadra che era la loro creatura.
Se ne è andato per sempre Vincenzo Tramontano, insignito del prestigioso titolo di Maestro del Lavoro, da sempre tifoso “pazzo” della Paganese.
L’avevo conosciuto a fondo nel periodo in cui la squadra era allenata da Angelo Mammì negli anni Ottanta e non attraversava un periodo molto felice per alterne vicende societarie. Nell’anno in cui ci fu una rifondazione dell’assetto e Giovanni Cascone si prese l’onere di iscrivere la squadra al campionato di Promozione, proprio Vincenzo Tramontano, assieme a un altro inguaribile nostalgico della maglia azzurro-stellata, Giovanni Contaldo, conosciuto nell’ambiente sportivo come “Giuvanne ‘o dirigante” – scomparso troppo presto ancora in giovane età – fu particolarmente vicino alla società.
In quel periodo, Vincenzo Tramontano – unitamente all’amico Contaldo – sperimentò anche il ruolo dirigenziale e diventò il padre putativo di Angelo Mammì che si sentiva protetto da quell’affetto e da quelle due presenze affettuose e mai invadenti.
Ma Vincenzo Tramontano era soprattutto un tifoso incallito. Lo era stato da giovane, ha continuato ad esserlo nel prosieguo degli anni. Con l’avanzare implacabile dell’età, a causa di qualche inevitabile acciacco di ordine fisico, seguiva le gesta della squadra solo attraverso giornali e mezzi di comunicazione.
Ma ad un appuntamento importante, proprio qualche anno fa, non ha voluto mancare. Presentavamo il libro “Paganese, 80 anni di calcio” e lui non volle mancare, accompagnato amorevolmente nell’occasione dal collega Francesco Pepe. Salutò tutti affettuosamente, come nel suo stile e, abbracciandomi, mi disse in un orecchio. “Era un appuntamento che non avrei perso per tutto l’oro del mondo; sarei venuto anche in barella!”
Addio, caro Vincenzo, ti sia lieve la terra!
Nino Ruggiero
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