Paganese ancora dai due volti. Spavalda e fiera nel primo tempo quando, dopo aver segnato con Faella, avrebbe potuto e – anzi – dovuto chiudere la partita segnando almeno altri due gol; ma paurosamente in ambasce nel secondo tempo (cosa che in verità sta capitando negli ultimi tempi molto spesso) quando gli avversari hanno preso il dominio del gioco e hanno segnato il solito gol di testa, che non manca mai, con palla inattiva da calcio d’angolo.
Ci sarebbe da chiedere perché la squadra sia vittima di questo strano fenomeno in fatto di rendimento e perché giocatori che per quarantacinque minuti tengono il campo da mattatori, dando dimostrazione di bel gioco, di padronanza del ruolo e del campo, riescano poi a perdere la tramontana e a crollare quasi di colpo.
La cosa non dovrebbe passare sotto silenzio e tutti – tecnico per primo – dovremmo interrogarci su questo strano fenomeno tattico. Allora, se non dipende da un fatto fisico e di precarie condizioni atletiche (cosa molto probabile), bisognerebbe chiedersi che cosa impedisce alla squadra di continuare a giocare come nei suoi momenti migliori. La risposta a questo punto dovrebbe darla proprio Raffaele Esposito che conosce il polso della situazione meglio di chiunque altro.
Resta il fatto, incontrovertibile, che la squadra vede allontanarsi sempre di più la vetta della classifica, anche se bisognerà attendere le gare di domani per fare il punto sulla situazione. Di certo, la sconfitta non farà dormire tutti quelli che hanno creduto e credono ancora in una squadra da primato.
Veniamo alle solite valutazioni sui singoli
Allenatore Raffaele Esposito – A fine gara, ha fatto un’analisi precisa sulla partita con le sue dichiarazioni a caldo. Ma bisogna anche ricordargli che le sue considerazioni dovrebbero avere risposte precise proprio da lui che è il responsabile principale della squadra. Se c’è qualcosa che non va per il verso giusto, è proprio l’allenatore che deve cercare di porvi rimedio. Non basta analizzare una gara ed esternare perplessità per quello che non va. Per queste cose ci devono essere i rimedi, quali che essi siano – se effettivamente si vuole pensare in grande. Se poi si vuole solo una squadra senza ambizioni di sorta, possiamo pure continuare così. Ma a questo punto, mettiamo una bella croce sui cosiddetti sogni di grandezza.
Spurio – Stavolta non risulta tra i protagonisti ma il suo dovere lo fa come sempre anche se non è proprio fortunato. Subisce due gol: il primo di testa su calcio d’angolo, il secondo con un tiro al volo da centrocampo che lo sorprende fuori dalla porta.
Galizia – Comincia con la solita sicurezza nella posizione di terzo difensore di destra. Si fa notare per la predisposizione a impostare il gioco da dietro nei momenti in cui la squadra assume il comando del gioco nel primo tempo. Va in affanno nel secondo tempo quando gli avversari prendono campo e premono con insistenza nella sua zona.
(38’ st Langella) – Troppo poco di campo per un giudizio.
Esposito – Sicuro di sé soprattutto nel primo tempo, quando la squadra riesce a comandare il gioco partendo dalla difesa verso la zona centrale del campo. Si disunisce nella ripresa, quando insiste un po’ troppo con rischiosi passaggi arretrati.
Dicorato – È da valutare tra i pochi che non perdono la testa nei momenti critici. Gioca con lucidità e intelligenza in posizione di terzo difensore centrale di sinistra e, specie nel primo tempo, si fa vedere spesso e volentieri in avanti per dare una mano alla manovra di centrocampo.
Ianniello – Comincia bene in posizione di esterno di destra a ridosso di Galizia e ha anche modo di farsi apprezzare per buoni tentativi offensivi sulla fascia di competenza. Nella ripresa, cala di rendimento come i compagni mentre la squadra tutta perde di intensità del gioco.
Bucolo – Ci mette tutto il mestiere e l’esperienza per non naufragare assieme alla squadra nel secondo tempo. Ma dopo un ottimo primo tempo, qualcosa si inceppa nel meccanismo del gioco, proprio nella zona centrale del campo, dove si vincono le partite.
Ricci – Il suo primo tempo è incoraggiante e riesce a dialogare bene soprattutto con Bucolo nella zona centrale del campo. Naufraga come altri compagni di squadra nella ripresa e non riesce più a trovare il bandolo del gioco nei momenti più critici della partita.
De Angelis – Di sicuro non è un’aquila reale nello schieramento che lo vede esterno di sinistra nella difesa schierata con tre centrali. Svolge con buona diligenza il compito assegnatogli e lo fa, da buon soldatino, senza mai strafare non sbagliando un solo appoggio.
Mancino – Comincia con il piglio dei giorni migliori e si fa valere giocando come mezzala destra, con licenza di incidere sulla fascia destra in alternativa a Ianniello. Nel secondo tempo, quando la squadra si tira indietro, arretrando il baricentro del gioco, non riesce ad arginare la forza d’urto avversaria e viene sostituito con G. De Feo.
(dal 23’ st G. De Feo) – Molto triste il suo destino. Entra in campo quando la squadra è alla ricerca di nuove energie e, manco a farlo apposta, quando deve ritrovare una sua identità dopo un primo tempo giocato alla grande. Ci mette tutta la buona volontà ma non ha nemmeno il tempo di farsi apprezzare per le due indubbie qualità tecniche.
D’Angelo – Sembra subito che voglia spaccare il mondo e comincia alla grande svariando su tutto il fronte offensivo. Alla fine rimane isolato in avanti assieme a Faella quando la squadra si spacca in due e non riesce a ripartire nemmeno in contropiede.
(dal 29’ st Ferreira) – Strano destino quello del brasiliano. Da tempo, complice anche una serie di malaugurati infortuni, non riesce più a trovare posto in formazione. E quando riesce a entrare in campo sul finale non ha nemmeno il tempo di farsi apprezzare per le sue indubbie qualità tecniche. Avrebbe bisogno di più considerazione.
Faella – Ci mette sempre lo zampino in zona gol e lo fa nel primo tempo dopo dodici minuti di gioco segnando un gol da posizione impossibile riprendendo un primo tentativo di Mancino. È il più efficace e presente in zona gol anche se non riesce a sfruttare qualche altra buona occasione per il meritato raddoppio (riferito al primo tempo).
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