Così è, anche se non vi pare
Riprendere non è mai facile, sia a giocare, sia a scrivere. Bisogna ricominciare a farci la mano, come suol dirsi, dopo un più che normale periodo di inattività.
E’ in una fase di rodaggio la Paganese, ed è normale che sia così. Comincia bene contro il Sorrento: venticinque-trenta minuti intensi mantenendo sempre il comando delle operazioni.
Come al solito, non parlerò di numeri, di schieramenti tattici da lavagna; per me sono la negazione del calcio vero e sono solo diversivi dialettici di chi il calcio lo vive solo attraverso numeri che, per la loro fredda natura statica, mal si adattano a un gioco che di statico ha ben poco.
Purtroppo da un po’ di tempo la manìa dei numeri che dovrebbero esprimere uno schieramento tattico ci ha subissato. Persino i giornali quotidiani si sono stoltamente adeguati a questa moda e, nei tabellini che pubblicano di lunedì, fanno sempre riferimento al modulo adottato dalle squadre in campo, manco fosse un dogma o una ricetta obbligatoria! Non capiscono o non vogliono capire – in ossequio a una moda imperante – che il calcio è gioco dinamico e che la lavagna e la teoria sono una cosa mentre la partita giocata con il sudore della fronte sul campo è un’altra cosa.
Capita poi di leggere, se i colleghi giornalisti non si sono messi d’accordo in fase di stesura, che una squadra è stata vista schierarsi all’inizio della gara nei modi più disparati. Leggo così di 4-4-2 in un tabellino, 4-2-4 in un altro, e di 4-2-3-1 in un altro. Inoltre, non so se ci avete fatto caso, per questa manìa di fare riferimento a presunti moduli, specie dalla Lega Pro in giù, non si riesce più nemmeno a sapere il numero reale che indossa un determinato giocatore, e si determinano equivoci a non finire. Il terzino sinistro di una volta, tanto per fare un esempio pratico, invece di essere al terzo posto nella formazione, viene riportato negli schieramenti a quattro in difesa, in quinta posizione.
Fatemi il piacere… avrebbe esclamato l’indimenticabile Totò! Qualcosa in più, di peggio,lo avrebbe detto il grande Gianni Brera…
Torno alla partita con il Sorrento: scusatemi ma quando ci vuole ci vuole.
Si sviluppa ariosa la manovra della squadra. Le fasce funzionano benissimo. Sulla destra Calvarese, che è giovane interessante ed esplosivo, si propone in continuazione in avanti sovrapponendosi a un Ciarcià che sembra timoroso nel suo incedere e cammina a corrente alternata. Sulla sinistra il duo Nunzella-Tortori è straripante. Le sovrapposizioni, specie nella prima parte della gara, non si contano e i due fanno a gara di bravura mettendo in ambasce il povero Balzano, ex di turno, che si vede circondato e subissato da un tandem che funziona a meraviglia e s’intende ad occhi chiusi. E’ straordinaria la prestazione di Tortori in una posizione per lui inconsueta; ripiega, contrasta, si propone in avanti in un moto perpetuo che fa strabuzzare gli occhi a tutti coloro che lo conoscevano solo come attaccante. E’ più che incoraggiante la prestazione del giovanissimo Nunzella, sempre presente ed iperattivo sia in fase di rottura, sia in fase di proposizione.
Le due fasce funzionano e funzionano anche bene. In difesa, al centro, il mestiere del duo Fusco-Fernandez dà pochissime preoccupazioni nonostante il gran movimento di Cesarini, un attaccante dall’argento vivo addosso, degno di migliori fortune. Marruocco vive momenti tranquilli ma denota sicurezza e la trasmette anche ai compagni di reparto.
A centrocampo si vive sulla grande padronanza del ruolo di Romondini; un centrocampista di altri tempi, piedi buoni, lanci al millimetro, mai un passaggio sbagliato, testa all’insù, grande prestanza atletica, ottima visione di gioco, piede vellutato, quasi un distributore automatico della manovra. Se regge, Grassadonia avrà trovato il regista della squadra e si sarà assicurato una fonte di gioco che nel calcio di sempre è indispensabile. Non state a sentire chi dice che nel calcio moderno si può fare a meno di un giocatore dai piedi buoni e dalla mente eccelsa; che basta correre, correre sempre. Chi dice queste cose non ha mai capito niente di calcio e deve solo cambiare sport, magari andando a correre la maratona.
Certo, c’è bisogno di equilibrio e anche di gente che corra. Non si può solo giocare da un podio. C’è bisogno di avere atleti che sappiano supportare chi è deputato a costruire il gioco perché – come si diceva una volta – non si può cantare e portare la croce contemporaneamente. E di gente al momento che portano la croce ce n’è pochina. Soligo ancora non è quello che un po’ tutti ricordiamo; manca di brillantezza, tipico di chi ha un motore diesel nelle gambe. Ma migliorerà presto e saprà supportare a dovere Romondini che ha bisogno di avere a fianco elementi in grado di correre anche per lui. In questo Grassadonia è chiamato ad una scelta tecnica, perché un centrocampo a due, senza l’ausilio costante di un esterno rischierebbe di andare in crisi davanti a squadre più organizzate nella zona nevralgica del gioco.
E l’attacco? starete chiedendovi soprattutto voi che la partita non l’avete vista. L’attacco va a corrente alternata. Fava è già in discrete condizioni; presente in occasione del primo gol di Fernandez con una sponda invitante, fornisce anche un ottimo assist ad Orlando, sempre nel primo tempo. Orlando, invece, dispiace dirlo, è in un fase involutiva; è nervoso, vuole il gol a tutti i costi, si innervosisce e non riesce ad incidere come lo scorso anno in zona gol. Grassadonia deve recuperarlo un po’ alla volta.
Conclusioni finali. Ogni partita fa storia a sé, è vero, e niente è mai definitivo e certo. Ma dalla gara con il Sorrento ci sono risultanze più che positive per quello che riguarda soprattutto le posizione degli under, che sono poi quelle più delicate nell’economia della squadra. Ebbene, sia Calvarese che Nunzella, da quanto emerso dalla gara con il Sorrento, possono ben dire di aver vinto alla grande l’emozione del primo impatto casalingo; essi hanno superato brillantemente quello che mi piace definire l’esame di ammissione, segnalandosi fra i migliori in campo, a dimostrazione che, se si è bravi, l’età conta fino ad un certo punto. Piedi a terra, però, e non montiamoci la testa, come si conviene a giovani interessanti con ampia possibilità di brillante carriera.
Detto della prestazione, passo ad alcune considerazioni accessorie. Ottima l’intuizione di Radio Base di acquisire i diritti radiofonici delle gare della nostra amata Paganese. Erano anni che la domenica non si riusciva più ad ascoltare una voce amica; grazie a Radio Base, a chi ha voluto testardamente realizzare il progetto; grazie anche a chi ha inteso sponsorizzare l’iniziativa e grazie infine a Danilo Sorrentino che – voglio augurarmi – ci terrà compagnia anche in trasferta. Un solo consiglio: informare significa soprattutto fare cronaca; per i commenti c’è tempo nell’intervallo e a fine partita.
Termino dicendo ai miei pochi ma affezionati amici che hanno la bontà di leggere i miei pezzi che la mia abituale rubrica vedrà la luce solo in occasione delle partite interne. Per il rispetto che nutro nei confronti della Paganese e dei suoi tanti appassionati non mi sento di commentare partite non viste.
Appuntamento alla prossima partita casalinga.
Nino Ruggiero
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