Trastevere-Paganese è una di quelle partite che ti fanno fare pace con il calcio. Alla fine ha vinto la Paganese ma non si può dire che i padroni di casa se ne siano stati con le mani in mano perché, specie dopo l’inopinata espulsione diretta di Ianniello, in vantaggio per due a uno, hanno creduto di poter fare il pieno del risultato.
E invece che ti combinano Esposito e compagni? Ingranano la marcia e prima pareggiano i conti con un un rigore battuto impeccabilmente da Coratella e poi calano l’asso segreto celato nella manica che ha un nome e cognome: Alessio Faella.
Guardate, a prescindere dalla prestazione complessiva della squadra della quale ho trattato ampiamente nel solito servizio del dopo partita, credo sia giusto magnificare la prestazione individuale di un calciatore che sta lasciando il segno e che – per buona sorte, grazie anche all’intuito di chi lo ha opportunamente adocchiato sul mercato in tema di allestimento della squadra – pare sia anche affezionato alle doppiette.
Quello che ha combinato Faella sul civettuolo campo romano ha dell’incredibile. Raramente in un campionato di quarta serie dove si macina gioco industriale si vedono prodezze di alta scuola, perle di una bellezza indicibile e che meriterebbero una vetrina di prima grandezza. Due gol messi a segno con il crisma dell’irresistibilità. Il primo dopo appena quattro minuti con un tiro dalla sinistra a incrociare dopo aver seminato due avversari incontrati sul cammino; il secondo, realizzato di sinistro con un tiro di rara potenzia balistica, finito nell’angolino alto alla sinistra del portiere, quasi allo scadere del tempo regolamentare dopo aver saltato due uomini come birilli. E volete che non dobbiamo sottolineare due prodezze del genere esaltandole con l’enfasi che meritano?
I meriti della squadra ci sono tutti, parliamoci chiaro, perché il calcio è gioco collettivo e una squadra è tale quando i suoi componenti si cercano a vicenda per arrivare al traguardo della vittoria. Ma è anche vero, con dimostrazioni pratiche che arrivano di volta in volta, che non basta solo l’organizzazione di gioco per tagliare traguardi importanti. Per quel qualcosa in più, che è sempre lecito attendersi, c’è bisogno di avere anche qualità. E la Paganese sta dimostrando di poterla esibire, come merce rara in questa categoria, non soltanto con i suoi uomini più rappresentativi. La prova viene proprio dal recente ingaggio di Gianmarco De Feo, altro pezzo forte che dovrebbe assicurare alla squadra un altro tassello di buona qualità.
Adesso, dopo l’ottimo risultato conseguito contro il Trastevere, è il momento di confermare quello che di buono è venuto fuori proprio a Roma. Mister Esposito ha avuto buone risposte non solo dai cosiddetti titolari ma anche dalla panchina. Ci sarà solo da fare delle scelte, tra cui quella obbligata a causa della squalifica di Ianniello. Buone risposte sono arrivate soprattutto dalle prestazioni di Ferreira e di Coratella che verosimilmente sabato prossimo a Olbia si contenderanno la maglia al centro dell’attacco. E può darsi pure che possa essere schierato in campo – anche se con utilizzo parziale – proprio De Feo.
Senza fare voli pindarici, cerchiamo di capire dove sarà possibile arrivare…
(Foto Davide Attianese)
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