Le somme del campionato disputato quest’anno dalla Paganese sono state tirate già da tempo. Forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di tornare indietro per confermare che la squadra tutto quello poteva fare lo ha fatto. Bisognava tenere fede innanzitutto al programma iniziale che prevedeva una salvezza tranquilla. Lo staff dirigenziale che ha affiancato il notaio Calabrese, maggiore esponente della società, nella gestione ordinaria, può di che essere soddisfatto: la squadra non ha mai avuto problemi con la classifica e anzi c’è stato un periodo in cui – grazie a prestazioni sorprendenti – si è pure pensato che in fondo qualcosa in più si poteva ottenere.
Ma lasciamo perdere tutto quello che poteva essere ma non è stato. Giusto quindi riconoscere che l’annata è stata contraddistinta dalla messa in campo di una squadra giovane e sbarazzina che di certo ha fatto il pieno di simpatia per come si è posta ogni qualvolta ha dovuto fronteggiare squadre costruite con ambizioni diverse.
Non abbiamo contezza delle cifre che sono state sborsate per l’allestimento della squadra ma di certo possiamo dire a buon diritto che il rapporto “qualità/prezzo” è stato rispettato in pieno. E tutto questo suona a merito di chi ha gestito la situazione non solo amministrativa ma anche tecnica.
Della partita con la squadra di Santa Maria non vi dico più niente avendola sviscerata abbondantemente con la compilazione dei voti dei protagonisti nel consueto “pagellone”.
Piuttosto andrebbero guardati con molta attenzione i possibili scenari che si apriranno verosimilmente dopo l’ultima gara da disputare domenica prossima a Fasano. È fuori di dubbio che non si vivono momenti di grande esaltazione agonistica a Pagani, con un pubblico che mal si adatta a convivere con campionati di una certa mediocrità dopo aver vissuto da spettatori tanti tornei di terza serie. Adesso, dopo aver in un certo senso preso coscienza dell’attuale situazione societaria sarà il caso di decidersi sul da fare per il futuro più immediato. Le esperienze di quest’anno non possono essere considerate proprio esaltanti perché, da quello che ci è dato di sapere, non tutto è filato liscio come l’olio. Inoltre, cosa da non trascurare, bisognerà una volta per sempre pensare di risolvere nel modo più indolore possibile il problema della debitoria che la società, negli anni, ha accumulato nei confronti dell’erario e degli enti previdenziali. Da qui non si scappa. La situazione non è più procrastinabile e si deve risolvere.
Voci solitamente vicine alla società parlano di un interessamento di un imprenditore che vorrebbe rilevare l’intero pacchetto azionario per poi allestire una squadra di tutto rispetto in grado di rinverdire i successi dei migliori anni del calcio locale. La trattativa, che è ben avviata, potrebbe concludersi positivamente nei prossimi giorni. Ma è anche certo che non sarà più possibile cullarsi sugli allori: o dentro o fuori. In tutti i sensi.
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