Così è (anche se non vi pare)
Volevamo i play-off: eccoli! Alla prossima, cioè fra meno di quindici giorni, si farà sul serio. Non che si sia scherzato fino a questo momento, per carità, ma le finali saranno un’altra cosa. Volete mettere una partita giocata contro avversarie in un certo qual senso appagate e una partita contro una squadra che ha chiuso il campionato con quindici punti in più dei “nostri”?
Giocheremo contro la Vigor Lamezia prima in casa, e non sarà un incontro da poco. I calabresi hanno rappresentato una delle vere sorprese del campionato, una di quelle squadre che una volta venivano definite “outsider”. Se ne sono partiti piano piano e poi, con il passare del tempo, hanno conquistato prepotentemente le posizioni altissime della classifica; fino al giorno in cui hanno affrontato fuori casa il Catanzaro e hanno perduto lo scontro fratricida per il passaggio diretto in prima divisione. Poi, in un certo qual senso, a giochi fatti, hanno un po’ mollato.
Beh! proprio questa mancata promozione diretta alla quale credevano in tanti nel lametino potrebbe aver lasciato il segno. Perché, guardate, una cosa è essere determinati e carichi al punto giusto, un’altra è essere delusi per non aver centrato il bersaglio grosso.
I “nostri”, invece, alla luce degli ultimi risultati ottenuti, dovrebbero essere ben carichi sotto il profilo psicologico, che nel calcio assume valori spesso determinanti.
Pronti, via! Fra meno di quindici giorni il “Marcello Torre” sarà teatro di una fase finale raggiunta ed afferrata quasi per i capelli; una gara che evoca altre finali, altri spareggi e libera la fervida fantasia di chi, in barba ai pronostici, vuole credere nelle potenzialità dei propri beniamini.
La Paganese ci arriva in virtù di due buoni risultati acquisiti negli ultimi due turni del campionato, ma non certo – a dire il vero – per aver entusiasmato più di tanto. Dopo un campionato poco esaltante e dalle tante contraddizioni, sarebbe stato assurdo pretendere di assistere ad un finale brillante anche sotto il profilo del gioco. Importante era conquistare il diritto a disputare i play-off; ed almeno questo traguardo è stato centrato, pur se accompagnato da tante sofferenze ed incertezze.
Qualcosa di buono la squadra l’ha fatta vedere nelle due ultime prestazioni, mostrando molto carattere e determinazione, doti che spesso riescono a mascherare altri tipi di problemi di carattere tecnico e tattico.
Largo alle speranze ed al futuro: in due partite secche ci si gioca tutto. Adesso, però, amici belli, a play-off conquistati, sappiate che in questo tipo di mare non ci sono più taverne. Non ci sono più alibi, non ci sono più scusanti: o dentro, o fuori.
La carta segreta della squadra potrà essere rappresentata da alcuni elementi che fino a questo momento hanno giocato a corrente alternata e che con le loro prestazioni altalenanti hanno condizionato il rendimento ondivago della squadra; primo fra tutti Fava – brillante nelle ultime esibizioni – che è chiamato a recitare il ruolo di primo piano che un elemento di classe e dotato di grande carisma deve interpretare. Subito dopo De Martino, elemento di grande temperamento e di classe genuina, lontano per molto tempo dai terreni di gioco ma capace di grande recupero e di prestazioni al di sopra della media; poi ancora Galizia e Luchino Orlando, che nella parte finale hanno reso meno del previsto, probabilmente per stanchezza. Il primo è atteso per la sue genialità e per le sue incursioni sulla fascia destra dello schieramento; il secondo, fiore all’occhiello dell’attacco, per i suoi gol che nella prima parte del campionato hanno spesso costituito il valore aggiunto della squadra.
Grassadonia è chiamato a restituire certezze e vigore atletico ad una squadra che molto spesso è stata trascinata dagli eventi mostrando scarsa personalità calcistica. Dovrà farlo in fretta, usufruendo soprattutto del buon ritiro in località San Gregorio Magno, paesino a due passi dalla Basilicata, dotato di un complesso sportivo di primordine, scelto dalla società azzurro-stellata in vista dell’incontro con la Vigor Lamezia. La squadra dovrà innanzitutto ritemprarsi per essere poi pronta alla tenzone; ad un gravoso ma non impossibile impegno finale che potrebbe segnare un altro importante capitolo nella storia del glorioso sodalizio azzurro-stellato.
Spero, infine, vivamente che in occasione dell’incontro con la Vigor Lamezia al “Marcello Torre” possa ritornare la folla di una volta, magari più unita, più compatta, meno “sparpagliata” soprattutto per quello che riguarda il tifo organizzato.
E’ chiedere troppo?
Nino Ruggiero
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