A questo punto del campionato, dopo due chiare vittorie e dopo che il traguardo di minima è a un passo dal raggiungimento, a ben ragione, si può sperare di fare qualcosa in più di quello che alla vigilia del campionato era lecito attendersi. Intendiamoci, nessuno pretende risultati roboanti o scalate improponibili, ma da quello che la squadra sta dando in termini di prestazioni e di risultati, nessuna impresa, a questo punto, è da ritenersi proibitiva.
Eppure in questo tipo di campionato, dove alcune società che vanno per la maggiore si sono inutilmente svenate nel tentativo di raggiungere l’obiettivo della promozione in serie C, fa quasi specie vedere una squadra giovane come la Paganese che non si fa passare la mosca sul naso e bussa con cognizione di causa, insistentemente, per conquistare un effimero posto tra le quattro squadre candidate alla disputa dei play-off.
Quanto sia produttivo partecipare a una competizione del genere non si sa. Si sa solo che questa specie di lotteria post season non assicura un bel niente. Ma provarci non costa niente… e allora?
Intanto viene voglia di dire che i giovani nel calcio sono una risorsa; lo sono per le società che non possono permettersi di ingaggiare vecchi “tromboni”, ma anche per quelle che programmano investimenti a medio e lungo tempo. Ora, è chiaro che non sempre puntando sui giovani si riesce ad essere vincenti; è vero però, ed è innegabile, che utilizzando i giovani una squadra può essere plasmata secondo i desiderata di un allenatore che abbia in materia le idee chiare.
Rilassatevi, non è un trattato su giovani calciatori, ma solo una rappresentazione di quella che è oggi la Paganese, vera sorpresa del campionato.
Sarà quello che sarà, quest’anno stiamo vedendo all’opera una squadra intrigante che sta interpretando l’animo verace del tifoso deluso dagli ultimi avvenimenti che si sono succeduti all’indomani dell’era Trapani. Quello che sarà possibile ottenere in termini di classifica verrà poi fuori naturalmente nelle prossime giornate, durante le quali riusciremo probabilmente ad inquadrare le possibilità che ha la squadra di riuscire ad inserirsi nel novero delle migliori formazioni di serie D.
Per intanto, la squadra, con la vittoria sui lucani del Rotonda, mette in saccoccia altri tre punti importantissimi; lo fa inoltre con una prestazione che – soprattutto nel primo tempo – ha fatto stropicciare gli occhi anche agli increduli. Da qui da qui le valutazioni che sono scaturite sulle prestazioni dei singoli nel consueto pagellone di fine gara che potrete leggere qui.
Domenica la squadra azzurro-stellata ha forse battuto il record dei tiri indirizzati a rete. Forse non è proprio un record di quelli che si scordano facilmente, ma è innegabile che la squadra ha tirato a rete con una sequenza inimmaginabile. Tre gol realizzati in meno di mezzora, e almeno un paio di interventi alla disperata propria sulla linea di porta, hanno caratterizzato l’inusuale vena realizzativa della squadra degli uomini di Agovino.
Ci hanno provato in tanti, primo tra tutti un redivivo Orefice che ha segnato il solito gol da rapina e si è fatto poi parare un tiro quando la squadra era sul punto di straripare; altre occasioni da rete si sono avute nella ripresa con Porzio e Coratella quando la squadra si è dovuta difendere dalla furia degli avversari che non ci stavano a perdere. Due contropiede micidiali che meritavano maggiori fortune e che – una volta realizzati – probabilmente avrebbero placato il momento agonistico che nella seconda parte della gara ha visto il Rotonda primeggiare, almeno territorialmente.
Adesso, dopo aver in un certo qual senso sistemato le cose dal punto di vista della classifica, sarà forse il caso di guardare anche al futuro societario. Nell’ambiente si guarda con fiducia alla definizione del contenzioso con l’erario per poter poi stilare un programma futuro in vista del prossimo campionato.
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