Il calcio d’agosto non dà mai segnali definitivi; è ballerino come il tempo: un giorno uggioso, un giorno afoso che più afoso non si può. In questo imbuto cosmico, con il termometro che si avvicinava ai quaranta gradi, si sono infilati di domenica mattina alle 11, Pompei FC e Paganese in uno di quelli che oggi vengono definiti “allenamenti congiunti”.
Assurdo vedere due squadre contrapposte a mezzogiorno sotto un sole che pareva voler spaccare le pietre. Ombrelli da pioggia camuffati da ombrelloni aperti sulle tribune; uno di questi mi ha ospitato per buona parte della gara. Sono scelte di orari che fanno liberamente le società di calcio; e non si capisce perché.
Volevo vedere all’opera la nuova Paganese e trarne qualche impressione.
Premesso che ho seguito le varie vicende societarie fin dal momento in cui ci sono state le dimissioni di Raffaele Trapani, e che quindi conosco tutte le dinamiche che hanno portato alla costituzione di un gruppo dirigenziale pro tempore, mi viene da dire subito che la Paganese al momento non è proprio la squadra dei sogni. Non è squadra competitiva (e questo, per la verità, un poco lo si sapeva); ma non è nemmeno definita nel suo assetto; diciamo, per essere generosi, che appare incompleta.
Intendiamoci: incompleta per ogni tipo di aspettativa, sia per un traguardo dignitoso, sia per il traguardo di minima che fisserei in una salvezza tranquilla.
Le premesse per ogni tipo di considerazione sulla bontà dell’inquadratura devono necessariamente partire dalla limitata disponibilità economica messa a disposizione del direttore sportivo Accardi, incaricato di assemblare i vari pezzi della nuova squadra con l’avallo dell’allenatore Agovino. Inutile girarci attorno: miracoli non se ne fanno nel calcio, e quei pochi che se ne fanno costituiscono proprio un … miracolo. Probabilmente queste cose le sanno i vari responsabili tecnici, da Agovino ad Accardi che a mezza voce hanno parlato di qualche aggiustamento previsto in settimana.
Dall’incontro con la squadra di Pompei, ho ricavato qualche buona impressione. Mi fermo alle impressioni positive, perchè è giusto guardare con benevolenza ai tanti giovani che al momento compongono la rosa della squadra e che sono senz’altro da elogiare sotto il profilo dell’impegno.
Le note positive si fermano a due elementi che ho visto particolarmente pronti per l’inizio del campionato e che sicuramente potranno costituire l’asse portante della squadra. Mi riferisco a Langella, uomo d’ordine e di personalità nel reparto di centrocampo e a Mancino che sulla fascia destra dello schieramento, da centrocampo a salire, si è fatto rispettare e non solo perché con un tiro a incrociare ha poi realizzato il gol del pareggio nel finale della gara. Quest’ultimo è uno di quelli che amano verticalizzare il gioco e che partecipano sia alla fase difensiva che a quella propositiva. Degli altri posso solo dire che non si sono risparmiati e che probabilmente hanno reso meno di quanto fosse lecito attendersi.
Adesso, dopo le prime amichevoli disputate, bisognerà tirare un primo bilancio e interrogarsi sul rendimento del calcio d’agosto. Una cosa è certa: c’è tempo per tutto; anche per concludere qualche trattativa per portare più mestiere e personalità alla squadra.
In proposito proprio Accardi ha lasciato intendere, prima che avesse inizio la partita con il Pompei FC, che in settimana ci sarà qualche piacevole sorpresa.
Aspettiamo fiduciosi.
(foto Facebook Fc Pompei)
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