Le notizie sono scarse; le bocche sono chiuse; il dilemma si fa sempre più stringente: essere o non essere. Allora questa Paganese sopravvive o scompare dalla scena calcistica?
Le chiavi del dilemma sono saldamente nelle mani del sindaco De Prisco.
Premesso che a Raffaele Trapani, presidente dimissionario, sono stati sempre riconosciuti meriti per quello che è riuscito a fare per vent’anni, bisogna pensare al futuro e a salvare il salvabile. La filosofia della vita prevede per tutte le cose terrene un inizio e una fine.
Voi volete sapere, noi vogliamo sapere: è arduo coniugare il verbo “voler sapere”, uno di quei verbi che nella vita sono sempre all’ordine del giorno ma che si riescono poche volte a decifrare perché le notizie è come se viaggiassero in codice. Si dice, non si dice. Ci siamo, non ci siamo. Forse stavolta abbiamo trovato la soluzione giusta. Tutto in codice, maledettamente in codice
Una cosa solo è certa. Il sindaco De Prisco, custode pro tempore del capitolo Paganese, in questi giorni non se ne è stato con le mani in mano. Possiamo dire che ci sono stati molti contatti con imprenditori e professionisti della città e che ci sono buone possibilità perché si addivenga a un accordo con la società in carica per iscrivere la squadra al campionato di serie D.
Le consultazioni pare siano a buon punto; gli eventuali nuovi soci sono stati contattati dal primo cittadino; determinati e precisi impegni dovrebbero solo essere formalizzati nei prossimi giorni.
Sapete ormai tutto sulle scadenze, ma le indico lo stesso per i più distratti. I termini per la presentazione delle istanze di iscrizione al campionato di serie D scadono alle ore 18 del 14 luglio. Ai documenti (fideiussione di euro 31mila e tassa di iscrizione di euro 16mila e 500) vanno aggiunte anche le liberatorie sottoscritte dai calciatori e riferite al campionato 2022/23. Bisognerà, quindi, pensare per prima cosa a preparare la documentazione necessaria per l’iscrizione. Passi successivi dovrebbero portare alla costituzione di una nuova società a cui ha già dato la disponibilità il notaio Calabrese, unico nome che traspare in ogni occasione. Per gli altri nomi, top secret.
Quello che appare certo è che Raffaele Trapani non tornerà sui suoi passi e quindi le sue dimissioni sono da considerarsi irrevocabili.
A questo punto, a meno di clamorosi dietrofront, dovremmo avere a breve il materiale umano pronto a costituire la nuova società. Il trapasso dalla vecchia alla nuova società dovrebbe essere indolore, ma dovranno essere fatti i passi giusti con criterio e con parsimonia. Si punta infatti ad avere almeno venti soci per un capitale che consenta non solo la disputa di un onorevole campionato ma anche di saldare, a stralcio, i vecchi debiti contratti con l’erario. Per quest’ultimo punto – è bene chiarirlo – bisognerà attendere i tempi tecnici che non sono istantanei (per posizioni analoghe l’agenzia delle entrate ha bisogno non meno di tre mesi).
Voi vorreste saperne di più; tutti vorremmo saperne di più. Per il momento questo passa il convento. Accontentiamoci di sapere che c’è qualcuno che si muove per salvare tutto quello che è possibile salvare.
“Stiamo lavorando per voi”, era lo slogan che utilizzava anni fa la società autostradale per giustificare code in occasione di lavori.
Ci sono lavori in corso di altro tipo, è vero, sicuramente in codice, ma vi assicuro che mai come adesso le code sono benvenute; a buon intenditore poche parole….
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