Così è (anche se non vi pare)
Come capita dall’inizio del campionato, in occasione di partite in trasferta della Paganese, commento solo il risultato, avendo solo sbirciato qualche azione di gioco proposta dalle televisioni locali.
Credo che il risultato di parità possa considerarsi positivo, se si tiene conto di qualche importante assenza che la squadra deve scontare. Non era una squadra facilmente abbordabile il Gavorrano, che non si trova affatto per caso nelle posizioni alte della classifica.
Un po’ alla volta stiamo facendo le pulci alle squadre che compongono questo girone di seconda divisione. Ebbene mi pare di poter dire che il lotto delle squadre che ambiscono a disputare un campionato di tutto riguardo si allarga sempre di più. Tutto il rispetto possibile per squadre come Celano, Isola Liri e Vibonese, che abbiamo già visto all’opera, composte in gran parte di giovani volenterosi e goliardici, ma ci sono altre realtà che hanno intelaiature di gran lunga superiore in linea tecnica. Fra queste il Gavorrano.
Il fatto di aver superato indenni proprio domenica scorsa uno scoglio importante, nella tana della squadra che, se non sbaglio, è tra le più prolifiche in fatto di gol di tutto il campionato, non è cosa da poco.
Pratica e camaleontica questa nostra Paganese. Se la gioca con tutte le squadre che incontra, ma ha anche sempre presente il risultato. Attacca, impone il suo gioco seguendo il credo tattico del suo giovane allenatore, ma lo sguardo è sempre appuntato sul raggiungimento di un risultato positivo. E in trasferta, quando non si riesce a vincere, dopo averle tentate tutte, è giusto e saggio accontentarsi della spartizione dei punti.
Non è un caso che Grassadonia, proprio in vista dell’importante trasferta toscana, abbia rispolverato in difesa l’inossidabile Sasà Russo. L’esperienza in questi campionati conta molto e bisogna tenerla sempre a portata di mano, specie quando si deve raggiungere un traguardo importante. Per questo Grassadonia deve essere considerato uno stratega, uno che studia gli avversari, che non lascia niente al caso, che non si intestardisce su astruse teorie tattiche; uno che a seconda delle caratteristiche tecniche dell’avversario, che di volta in volta va ad affrontare, così muove le sue pedine.
Una di queste pedine insostituibili è proprio Russo. E’ giocatore universale; gioca praticamente in tutti i ruoli e li interpreta sempre allo stesso modo: con classe, con competenza, con professionalità, con serietà. E’ il classico jolly che tutte le squadre vorrebbero avere in organico. Gioca dovunque, in tutti i ruoli; dove lo metti gioca e dà tutto se stesso risultando sempre fra i migliori in campo. A quarant’anni suonati il buon Sasà è il nonnetto della seconda divisione. Ma la sua freschezza atletica, la sua passione per il calcio, i suoi slanci agonistici fanno a cazzotti con l’età anagrafica; e vincono, vincono abbondantemente, così come vuole vincere sempre lo stesso Sasà.
Intanto segna ancora Siciliano, lo scugnizzo napoletano, stavolta di rapina e di intuito. Se non segna Orlando, c’è sempre Siciliano in agguato e pronto alla zampata vincente. Bene, così Grassadonia avrà un bel problema di abbondanza in avanti.
Per quello che riguarda il reparto offensivo, purtroppo bisogna prendere atto dei problemi fisici che hanno fermato Fava. Funzionava come un orologio l’accoppiata Fava-Orlando, l’uno catalizzatore di tutti i palloni gravitanti in avanti, anche spalle alla porta; l’altro guizzante e rapace come un falco pronto a catapultarsi verso la rete avversaria sui suggerimenti e sui tocchi del compagno di reparto. In attesa che torni presto Fava, il discorso tattico in avanti è cambiato.
Bisognerà che Grassadonia inventi qualcosa di diverso per dare più peso e penetratività in avanti.
Per intanto attendiamo sempre Scarpa e le sue magie sulla fascia sinistra d’attacco; la forma sta arrivando, un poco alla volta ma sta arrivando.
Lo sguardo adesso è appuntato sull’impegno settimanale con la Neapolis Frattese. E’ il primo derby della stagione; subito dopo ci sarà il secondo, domenica prossima a Eboli.
E’ in questo tipo di partite che dovrà emergere forte il carattere della squadra.
Classe, carattere e – perché no! – un pizzico di buona sorte per continuare a sognare.
Nino Ruggiero
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