È periodo di passione per gli osservanti della religione cattolica; ma, senza voler minimamente mischiare il sacro al profano, lo è anche per gli appassionati di calcio. Sono quaranta i giorni che da oggi ci porteranno a domenica 7 maggio, data in cui finirà la stagione regolare del campionato di serie D.
Come finirà, quale squadra risulterà promossa in serie C? Un dato tutto da scoprire nel girone G che al momento vede Paganese e Sorrento appaiate in testa con tre punti di vantaggio sulla Casertana. Ho detto stagione regolare per un motivo; al momento, con tre squadre che aspirano alla promozione diretta, non è affatto escluso che si possa arrivare alla conclusione a pari punteggio.
Il regolamento a questo punto parla chiaro, e lo dico a beneficio di coloro i quali non sono particolarmente ferrati in materia: in caso di parità di punteggio tra due squadre si va allo spareggio in gara unica da disputarsi su campo neutro. Ove mai, invece, le squadre a pari punteggio dovessero essere tre, allora si andrebbe alla classifica avulsa che prevede il vantaggio negli scontri diretti ed, eventualmente, in caso di parità di risultati, anche alla differenza reti. In quest’ultimo caso, vale a dire con Paganese, Sorrento e Casertana a pari punti, chi starebbe peggio è proprio la Casertana, svantaggiata fino a questo momento nei confronti della Paganese.
Quest’ultima, sulla carta, tenendo conto anche delle partite da disputare, dovrebbe avere un cammino meno difficoltoso, non tanto per le sei squadre che dovrà incontrare quanto per il fatto che tra due turni, e precisamente il 6 aprile, ci sarà lo scontro diretto tra Casertana e Sorrento. Una delle due dovrà giocoforza perdere qualcosa a vantaggio dell’altra (e della Paganese, ovviamente). Il tutto, ovviamente se gli azzurro-stellati, nella stessa giornata, sapranno approfittarne riuscendo a fare bottino pieno in Sardegna contro la Sarrabus di Ogliastra. Questo lo dice la logica e la matematica; che però nel calcio contano solo come valori statistici.
A questo punto del campionato, bisogna dire che la Paganese ha un appuntamento storico cui non deve mancare. Risalire subito in categoria superiore, dopo aver subìto l’onta di una retrocessione condita da tanti rimpianti, ha un valore inestimabile. Non sono particolarmente bravo nelle statistiche ma mi pare di poter dire che gli azzurro-stellati non sono nuovi a questo tipo di impresa. Ci sono già riusciti nel passato nell’annata 1979-80 quando sotto la guida di Enzo Montefusco, con Enzo De Risi presidente, riuscirono a ritornare in serie C con una entusiasmante galoppata. Allo stesso modo, dopo la retrocessione del 2010-11 riuscirono l’anno seguente, Grassadonia allenatore, a riconquistare la serie C1 dopo aver disputato, vincendoli, gli spareggi play-off con Vigor Lamezia e Chieti.
Cosa voglio dire citando queste imprese? Semplice: è molto più facile battere il ferro finché è caldo, quando la passione è ancora viva, quando c’è voglia di riscatto immediato da parte di chi è al timone della società e non si demoralizza. Per questi motivi, per il fatto che nella storia anche i precedenti contano e fanno scuola, non bisogna tentennare. Bisogna convincersi, perché nel calcio il fattore psicologico ha sempre un ruolo di primo piano, che la squadra ha tutte le potenzialità per arrivare al traguardo sperato. Per farlo è necessario puntare molto sull’esperienza e sul mestiere degli atleti che compongono la rosa della squadra. I vari Di Somma, Iuliano, Sicurella e D’Agostino devono mettere sotto la loro ala protettiva i giovani che Giampà schiererà non solo per mere questioni anagrafiche. Una squadra che ritrovi equilibrio tattico, linearità, compattezza e geometrie è nel cuore della tifoseria che non ha mai smesso di sognare a occhi aperti. Forza, è un sogno che si può avverare. Prosit!
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