Nuovi settori per lo stadio “Marcello Torre”. Se li sono inventati quelli che, vista la chiusura delle porte al pubblico per il match con l’Aprilia, senza la Paganese proprio non riuscivano a stare.
Spettatori dai balconi? Macché, finanche sulle piante della strada che costeggia lo stadio “Marcello Torre”. Il richiamo della partita dev’essere stato troppo forte per chi senza la Paganese non sa stare e non riesce a guardare la gara comodamente seduto in poltrona davanti alla tv. Ed ecco allora la soluzione che non ti aspetti: spettatori presenti sul “belvedere” della Variante e lungo la strada che costeggia lo stadio, oramai ironicamente denominata “Curva Variante”. Postazione troppo bassa o lontana? Non fa niente: sull’albero la visuale è migliore. E in fondo non deve essere tanto peggio della vista di certe curvone di serie A, forse solo un tantino scomoda.
Per guardare dove erano sistemati i tifosi ci è voluto un occhio di lince, quello delle fotocamere che hanno immortalato gli impavidi spettatori. La presenza discreta, però, era evidente fin dalle prime battute della partita, quando un rullo di tamburo ha accompagnato le prime mosse delle squadre in campo. Rapide occhiate in tribuna: nessuno degli addetti ai lavori/accreditati presenti sugli spalti era munito di tamburo. Neppure il tempo di pensare a un audio registrato e poi diffuso ed ecco la scoperta: ci sono alcuni spettatori sistemati nella zona alta di via Tramontano e via Sportelli. Così, nel silenzio del “Torre”, insolitamente animato solo dalle urla di mister Giampà nelle vesti di telecronista dal vivo, hanno cominciato a far sentire la loro voce anche gli spettatori della Variante, che hanno incitato e sostenuto la squadra anche da lontano. Lo sa bene anche D’Agostino che – dalle postazioni in strada – è stato più volte invitato a non cedere al nervosismo e alle tentazioni degli avversari.
Il fermo immagine degli spettatori sull’albero è lo scatto che immortala una passione che non conosce ostacoli.
Si chiude così l’ultima giornata di porte chiuse al “Torre” e il silenzio (quasi) spettrale che ha accompagnato queste tre partite casalinghe. Dal 19 si torna tutti allo stadio: il pubblico amico potrà essere la marcia in più di questa Paganese.
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