Calcio senza barriere. E la mente viaggia già Oltremanica dove gli stadi all’inglese sono la normalità. Capienza ridotta, assenza di recinzioni che dividono gli spettatori dal rettangolo verde, pub, negozi, strutture polivalenti e musei che arricchiscono “l’offerta” sportiva. Calcio senza barriere, sì; ma pure luoghi sicuri in cui non c’è necessità di militarizzare gli eventi e per evitare che gli animi si riscaldino.
A Palma Campania devono aver ragionato all’inglese nell’ideare lo stadio Comunale in cui sabato è scesa in campo anche la Paganese. Capienza dello stadio ridotta e totale assenza di barriere che dividono gli spettatori dagli atleti. La totale assenza di recinzioni poteva sembrare un’illusione ottica fino a quando i padroni di casa non hanno realizzato la rete del pareggio e i calciatori sono corsi ad abbracciare – materialmente e senza filtri – i propri sostenitori.
Proprio così: a pochi chilometri da noi una manciata di mesi fa è nato il primo stadio all’inglese della Campania, il trentunesimo in tutto il Paese, come ricordava il sindaco di Palma Campania al Corriere del Mezzogiorno. Un primato in termini di struttura ma anche per un percorso culturale di tutto rispetto: «Abbiamo fatto un percorso culturale sul territorio anche per statue e monumenti e non è mai accaduto nulla in termini di atti vandalici, la gente ha capito che una struttura pubblica è un bene di tutti, quindi va preservato rispettando le norme»- ha detto Nello Donnarumma.
Ma i soldi per ammodernare la struttura chi li ha spesi? Cinque milioni sono arrivati dai fondi per la riqualificazione urbana e un milione dal Credito Sportivo. Sono soldi che hanno consentito di pensare all’erba sintetica, alla copertura della tribuna e alla realizzazione di negozi, a pochi metri dalla piazza principale della città.
Insomma, a pochi chilometri da noi c’è un esempio da seguire per il reperimento di denaro utile ad ammodernare le strutture sportive. Non è che la pioggia di investimenti e fondi – di cui leggiamo sempre più spesso – potrebbe aiutare anche il Comune di Pagani a riprendere il famigerato progetto di copertura della tribuna del Torre? Sui lavori tutto tace, dopo numerosi stop and go: il progetto sta per compiere 4 anni (come tutti ricorderanno, fu finanziato con le Universiadi del 2019) e – la città di Pagani ci spera – non è mai troppo tardi per riprenderlo!
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