Finisce il girone di andata con la sesta vittoria consecutiva: se non è un record in casa azzurro-stellata poco ci manca.
La marcia continua. Anche i romani del Tivoli sono caduti sotto i colpi di D’Agostino e compagni. Una partita senza storia, con risultato mai in bilico che ha visto ancora una volta in campo una Paganese padrona del gioco. Certo, si è dovuto trepIdare oltre il lecito per un vantaggio striminzito; ma questa oramai sembra essere diventata una caratteristica della squadra che produce anche una indiscussa superiorità territoriale ma che non viene concretizzata adeguatamente sotto rete. Su questo, l’allenatore Giampà avrà da lavorare alla ripresa delle ostilità. Per il momento la squadra si gode una settimana di meritato riposo, che arriva proprio in occasione del Natale.
Termina il girone di andata ed è il momento di fare qualche considerazione.
Gli inizi non sono stati entusiasmanti. La squadra ha stentato a mettersi in moto. La sua manovra appariva farraginosa e incostante tanto che i risultati arrivavano solo per qualche colpo di bravura di D’Agostino e di De Felice. La difesa dava segnali preoccupanti di instabilità e non riusciva a tenere i vantaggi striminziti faticosamente raggiunti; addirittura a Caserta si faceva raggiungere sul finale di partita dopo essere stata in vantaggio di due gol. E intanto il Sorrento, vera outsider, prima in classifica, accumulava vantaggi copiosi tanto da arrivare ad avere dieci punti in più della Paganese.
La svolta. Lo staff tecnico, D’Eboli-Accardi, ha capito che qualcosa andava rivisto nell’organigramma e – verosimilmente – lo ha fatto presente a Raffaele Trapani. Troppe cose non stavano andando come nelle previsioni della vigilia. Bisognava intervenire energicamente e senza indugi sul mercato di riparazione. Soprattutto bisognava incidere sul rendimento dei cosiddetti “over”, quelli che di solito prendono le squadre per mano nei momenti del bisogno. Certo, c’era anche la necessità di fare i conti con le casse della società, non è sempre e solo questione di portafoglio; nel calcio – si sa – conta molto la competenza. Sono tutti bravi a comprare quando il portafoglio è a mantice. La bravura degli operatori di mercato sta tutta nel fatto di agire senza sperperare. Acquisti mirati, centellinati certosinamente. Ecco, questo significa competenza.
In avanti bisognava dare maggiore impulso alle manovre. Pozzebon non ingranava, lontano da una forma accettabile. E allora ecco Maggio, centravanti d’area accreditato di grosso fiuto per la rete. C’era bisogno di un difensore di fascia duttile, bravo sia nella fase difensiva che in quella di rilancio? Ecco Faiello. Due acquisti dal Nola, squadra incontrata proprio alla vigilia del mercato di riparazione. Finito? Niente affatto. Allora ecco Sicurella, centrocampista di sicuro affidamento ed ecco pure Dioh, giovane di colore, attaccante di belle speranze. Paganese nuova, proprio un’altra squadra.
Ossigeno puro per Giampà. Da Cassino in poi, la Paganese è cambiata da così a così. Sarà stato anche per il faccia a faccia che la squadra ha avuto con Filippo Raiola, proprio alla vigilia della gara di Cassino, come ha raccontato proprio lo stesso direttore generale nel corso dello scambio degli auguri di Natale; ma è certo che la svolta c’è stata sia perché la squadra ha cominciato ad assorbire gli insegnamenti tattici dell’allenatore Giampà, sia perché sono arrivati gli elementi giusti al posto giusto. Adesso la squadra sconta piacevoli problemi di abbondanza in tutti i ruoli e Giampà deve solo fare delle scelte ponderate.
Considerazioni finali. La difesa si è ricompattata con l’inserimento stabile di Di Somma al centro; Iuliano ha trovato le spalle ideali a centrocampo; l’inserimento di Faiello, calciatore universale arrivato dal Nola all’inizio di dicembre, ha dato nuova linfa al gioco di fascia.
Cosa manca ancora? Forse solo qualche “under” di valore.
E poi – se la vogliamo proprio dire tutta – l’aggancio al Sorrento e il primo posto in classifica.
Buone feste a tutti.
Nino Ruggiero
I piacevoli problemi di abbondanza
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