Paganese in palla come non mai a Pomezia; tre gol tutti in una volta e quinta vittoria consecutiva. Domanda ricorrente nell’ambiente sportivo: come è possibile che adesso la squadra abbia preso a girare a pieno regime dopo aver zoppicato per una buona prima parte della stagione? Interrogativo legittimo; cerchiamo allora di dare una risposta.
Il gruppo affidato all’allenatore Giampà ha man mano raggiunto un buon grado di amalgama, facendo peraltro tesoro delle discrasie che avevano accompagnato le prime esibizioni. Oggi i ragazzi in maglia azzurro-stellata non solo sono più convinti delle proprie possibilità, ma hanno goduto di innesti di calciatori di buona qualità che si sono integrati alla perfezione nel meccanismo di gioco studiato dal proprio allenatore. Tra questi, l’ultimo arrivato, Sicurella, che a Pomezia ha giocato con grande autorevolezza nel delicato ruolo di regista che di solito è affidato a Iuliano, assente per squalifica. Sicurella è stato il riferimento costante nella manovra della squadra; si è fatto vedere in ogni occasione, ha giostrato con personalità, non ha sbagliato un solo intervento riuscendo così a trasmettere sicurezza a tutta la squadra anche con l’aiuto del giovane Del Gesso che per fortuna, grazie anche all’intuito del suo allenatore, cresce di gara in gara. Ancora una volta è risultato determinante sulla fascia destra dello schieramento l’apporto di Faiello che oramai interpreta con disinvoltura il ruolo assegnatogli nella fase difensiva e in quella di proposizione e di rilancio. Allo stato attuale, se andiamo a fare le pulci alla squadra, dobbiamo convenire che sono gli under (obbligatoriamente da schierarsi in numero di quattro) che stanno recitando un ruolo di primo piano nel rendimento complessivo della squadra.
Quello che una volta poteva essere considerato un handicap, perché non è affatto facile assemblare una squadra con l’obbligo di schierare quattro under tutti in una volta, sta diventando un punto di forza. Conoscevamo tutti il valore dei vari D’Agostino, Di Somma, Iuliano e De Felice su cui avevano puntato coloro che avevano costruito la squadra, L’incognita era rappresentata dal rendimento degli under, tutto da scoprire. Ebbene, in porta Pinestro, classe 2004, sembra aver acquisito sicurezza e riesce a trasmetterla anche ai compagni di difesa; Maccherini, schierato nella difesa a tre come centrale di destra, oramai è un veterano e la sua intesa con Di Somma migliora di giorno in giorno; lo stesso possiamo dirlo di Brugnano che sulla fascia sinistra dello schieramento è oramai qualcosa in più di una semplice promessa.
Ritorniamo alla partita di Pomezia. Una vittoria chiara, nitida, mai messa in discussione. Difficile nel calcio riuscire a capire dove cominciano i meriti di chi vince e dove invece finiscono quelli di chi perde.
In pratica, non si riesce quasi mai capire se si vince per la propria forza o perché gli avversari sono deboli. Sia come sia, l’importante è prendere i tre punti. Una vittoria pesante e corroborante in vista delle prossime impegnative gare, tra cui quella infrasettimanale, prima della sosta natalizia, con il Tivoli al “Marcello Torre”.
Un vecchio saggio diceva che nel calcio é importante vincere; il resto (presunta superiorità tecnica, supremazia territoriale, maggiore pressione offensiva) costituisce solo materiale per una ricca letteratura sportiva. Lo spettacolo, spiace per gli esteti, poche volte si sposa con il risultato. È il calcio, facciamocene una ragione.
La corsa al Sorrento continua…
Nino Ruggiero
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