Che sofferenza per i malati di cuore di parte Paganese! Una vittoria guadagnata a pieni voti nei primi quarantacinque minuti di gioco e poi difesa con i denti nella ripresa quando il Francavilla si è ricordato di essere una signora squadra.
Primo tempo tutto di marca Paganese. Funziona bene la catena di sinistra formata dal duo Manarelli-Zito, ma funziona ancora meglio, in fase realizzativa, l’intesa Iannone-Guadagni, con quest’ultimo autore di due gol uno più bello dell’altro. Francavilla proprio non pervenuto. Allora che succede? Sicuro che di fronte ci sia la stessa squadra che una settimana fa ha rifilato tre gol alla capolista Bari o è la Paganese che è in giornata di grazia? Forse sono valide tutte e due le ipotesi perché nel calcio non si riesce mai a stabilire che peso abbiano nell’economia del gioco i demeriti dell’uno messi a confronto invece con i meriti dell’altro. È il bello del calcio; non per niente si dice che ogni partita fa storia a sé.
Mancavano all’appello ben nove titolari per la Paganese. C’è qualcuno che alla vigilia, sapendo di tante defezioni importanti, avrebbe scommesso un solo euro sulle possibilità di vittoria della Paganese? sapendo, per giunta, che l’avversaria di turno, appena sette giorni prima aveva rifilato tre gol alla imbattuta capolista Bari? Grassadonia non si è scomposto. Ha stravolto l’aspetto tattico della squadra inventandosi una nuova difesa a tre composta da Zanini, Sbampato e Scanagatta, con i due laterali a protezione: a destra Sussi, a sinistra Manarelli. Centrocampo come da copione studiato in settimana: Tissone in cabina di regia coadiuvato da Zito a sinistra e da Firenze a destra.
Primo tempo da favola per la Paganese. Francavilla preso d’infilata dalle accelerazioni di Zito e dalle incursioni di Manarelli. Una stropicciata d’occhi in tribuna, nei distinti e nella curva nord è d’obbligo per i tifosi della Paganese che vedono una squadra sicura di sé, addirittura supponente. Gran primo tempo condito da due perle del giovane Guadagni, migliore in campo in senso assoluto e non solo per i due gol realizzati. Non gli è da meno Iannone, che comincia a prendere confidenza con il ruolo che deve recitare e si fa vivo non una sola volta in zona gol grazie a una freschezza atletica invidiabile. Giocano tutti un calcio propositivo e intenso i ragazzi in maglia azzurrostellata; è il più bello e coinvolgente primo tempo disputato quest’anno al “Marcello Torre”. Ma può durare tanta intensità di gioco per tutto l’arco della partita? No, non può perché in campo ci sono anche gli avversari, sempre, e di loro bisogna tenere conto.
Nella ripresa, il calo che non ti aspetti oppure – se vogliamo dirla tutta – la trasformazione in meglio del Francavilla che con due cambi sembra proprio un’altra squadra.
Qui viene fuori il carattere della Paganese che si cala nel clima della partita e intuisce di dover soffrire perché in campo ci sono avversari di tutto rispetto che vogliono legittimare la loro posizione in classifica.
Si deve soffrire e si soffre: in campo e sugli spalti. La legge del calcio è come sempre spietata. Manca la terza rete Iannone per un eccesso di personalismo e arriva inopinatamente gol del Francavilla che potrebbe riaprire la partita. Il famoso “gol fallito, gol subìto”.
Sofferenza massima per la Paganese costretta sulla difensiva dal ritorno della squadra pugliese brava a cambiare pelle, grazie anche all’inserimento di uno scatenato Maiorino.
Ma i ragazzi di Grassadonia non ci stanno; sono bravi a rinserrare le file, così come erano stati bravi nella prima frazione di gioco a imporre il loro gioco; Baiocco risponde presente quando è chiamato in causa e la vittoria viene legittimata non solo da prestazioni al limite del sacrificio ma anche da due legni colpiti da Firenze, tra i migliori per la sua squadra.
Bella e sacrosanta la vittoria della Paganese. Sono quelle vittorie che ti fanno fare pace con il calcio, perché volute e sofferte; caratterizzata da grande intensità di gioco e massima applicazione tattica osservata come da copione scritto alla vigilia. Stavolta Grassadonia ha di che essere contento. Con i tre punti conquistati la squadra azzurrostellata ritorna a pieno titolo nell’ambito delle squadre che possono chiedere qualcosa in più di una semplice salvezza.
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 31 ottobre 2021)
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