Servivano i tre punti, e sono arrivati. Inutile andare troppo per il sottile, meglio andare sul pratico. Ridotta in dieci uomini, dopo essere stata privata dell’apporto di Sussi per doppia ammonizione, la squadra di Grassadonia ci ha messo il cuore; quel cuore che si disinteressa della tecnica, della tattica, delle mosse strategiche degli allenatori, ma che fa grande una squadra per carattere e determinazione; ed è stata premiata.
Grassadonia adesso può essere contento: ha fornito innanzitutto un’anima alla squadra. Per altre considerazioni di carattere tecnico/tattico ci sarà tempo. È già molto che abbia dato alla squadra quell’equidistanza fra i reparti di cui aveva bisogno, con l’impiego in contemporanea di Vitiello, Tissone e Cretella. La manovra, nel corso della partita, è apparsa più ragionata e con un certo filo logico che non prevede estemporaneità e irrazionalità. Squadra più corta, più compatta, più sostanziosa e difesa finalmente più protetta.
Un posto in primo piano però, bisogna dirlo, spetta a Paolo Baiocco, autore di almeno tre interventi strepitosi, chiamiamoli pure miracoli. Il primo, dopo appena tre minuti nel secondo tempo, quando con un prodigioso colpo di reni ha sventato in angolo un poderoso shoot di Ceccarelli; subito dopo, siamo al quinto minuto di gioco, si è ripetuto e ha deviato sul palo un rigore calciato dallo stesso Ceccarelli; infine, a sette minuti dalla fine del tempo regolamentare, è letteralmente volato alla sua sinistra per deviare un azzeccato colpo di testa di Greco su cross di Piccolo. Ma, è risaputo, i portieri ci stanno per parare e Baiocco, con la casacca azzurro stellata, è salito prepotentemente sul podio dei protagonisti.
La partita è stata vibrante come nelle previsioni della vigilia. Il Catania ha tenuto per buona parte del primo tempo il pallino del gioco, forte di un buon palleggio e di una intesa già collaudata. La Paganese ha poi tenuto banco, dopo qualche incertezza iniziale della difesa; man mano si è fatta valere grazie al buon lavoro di Vitiello e Tissone, i quali non solo hanno agito bene e con profitto nella fase difensiva ma sono riusciti, grazie anche alla buona verve propositiva di Manarelli sulla sinistra, a servire in profondità sia Castaldo che Guadagni. Poche le incertezze difensive, come dicevamo all’inizio; si sta cementando l’intesa tra Murolo e Schiavi, quest’ultimo al debutto in campionato. È sintomatico che dopo aver incassato otto gol tra Coppa Italia e due partite di campionato, al “Marcello Torre” stia ritornando in auge la difesa che sulla carta avrebbe dovuto fare dormire sonni tranquilli alla tifoseria. Intanto bisogna salutare con grande soddisfazione l’inserimento graduale di Zito che nella seconda parte della gara ha recitato la parte del leone. E a proposito di leoni, come si fa a non magnificare l’eurogol di Diop che ha fatto impazzire il “Marcello Torre”? Si, in conclusione, ci sarà molto fa lavorare e da perfezionare. Ma intanto sono arrivati i primi tre punti. Una vera manna. Il cielo adesso può pure aspettare.
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 13/9/2021)
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