Paganese: impressioni, soltanto impressioni. Il calcio d’agosto è volatile, sfuggente, impalpabile, assai spesso anche menzognero. A Foggia, nel primo incontro di stagione, primo in tutti i sensi perché nessun incontro amichevole lo ha preceduto, la squadra di Raffaele Di Napoli ha rimediato la prima sconfitta della nuova annata.
La partita ha evidenziato un Foggia già rodato, già in palla, svelto, rapido ed essenziale come nello stile propugnato dal suo allenatore Zeman. La Paganese, orfana di un paio di uomini di valore come Murolo e Tissone, ha lasciato intravedere buone individualità ma – cosa abbastanza prevedibile, a causa del poco tempo avuto per amalgamare le caratteristiche delle diverse personalità – ha stentato a presentare elementari meccanismi difensivi, probabilmente proprio per non essere riuscita a rodare il proprio impianto, nuovo di zecca, nemmeno in una gara amichevole. Certi meccanismi non si oliano da soli, bacchette magiche non ce ne sono; essi sono il frutto di un’applicazione costante che presuppone allenamenti mirati. E volete che tutto in una volta la difesa, già orfana in partenza di due elementi del calibro di Murolo e Schiavi, giocasse ad occhi chiusi e mettesse la museruola a una banda di assatanati calciatori scelti personalmente da una vecchia volpe come Zeman? Intendiamoci, sarebbe assurdo fare ricadere i motivi di una sconfitta solo sulle spalle di una difesa apparsa spaesata in occasione del primo gol subito. Certi gol pesano, è vero, ma poi è l’assieme della partita a condizionare il risultato. La Paganese, colpita dopo soli quattro minuti di gioco, avrebbe avuto tutto il tempo per riacciuffare il risultato e ci sarebbe anche riuscita subito se il palo non avesse ribattuto un gran tiro di Castaldo. Ma nel calcio, si sa, bisogna aspettarsi di tutto; anche colpire un palo a portiere praticamente battuto.
C’è fa dire che la squadra azzurro stellata ha evidenziato buone personalità calcistiche nei nuovi arrivati, anche nei giovani di primo pelo che non hanno ancora vent’anni. Ci si attendeva innanzitutto una squadra che avesse personalità a centrocampo e riuscisse a farsi rispettare. Proprio a centrocampo nello scorso campionato erano emerse pecche macroscopiche per mancanza di un uomo d’ordine. Ebbene, finché le condizioni fisiche lo hanno sostenuto, a centrocampo si è visto all’opera un buon Vitiello che è risultato elemento catalizzatore della manovra, in possesso di una chiara visione di gioco. Accanto a lui dovranno crescere Zanini e Cretella apparsi positivi ma a corrente alternata. Proprio Cretella ha fatto intravedere numeri di buona scuola; è svelto, tocca il pallone di fino e non disdegna puntate a rete. È un centrocampo però tutto fa costruire e da verificare, tenendo presente che a breve sarà possibile utilizzare anche l’argentino Tissone. Non è escluso però che nel reparto possa essere arruolato Zito, ultimo arrivato in ordine contrattuale, soprattutto quando avrà raggiunto la piena forma fisica.
Paganese, dunque, da rivedere proprio quando si presenta il primo incontro di campionato sabato prossimo al “Marcello Torre” contro il Messina.
In settimana, Di Napoli dovrà fare delle scelte di ordine tattico, e non sarà facile. Ma l’allenatore è pagato anche per questo.
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, 23 agosto 2021)
No Comment! Be the first one.