Zero a zero il risultato. Basta con i sogni e le speranze, basta con i calcoli da ragioniere. La partita con il Potenza ha detto inequivocabilmente che la Paganese dovrà affrontare il Bisceglie in due gare di andata e ritorno per cercare di restare in serie C.
Li chiamano play-out: due gare, una specie di mini torneo dell’inferno. Mors tua, vita mea. Chi perde saluta la serie C.
Bisognerà adesso attendere gli ultimi novanta minuti per sapere come si posizioneranno definitivamente in classifica le due squadre chiamate in causa. La Paganese sarà di scena a Caserta; il Bisceglie a Bari. Attualmente sono gli azzurro stellati che hanno un punto in più; ma per essere certi di poter giocare la prima gara in trasferta e la seconda in casa, con il vantaggio riveniente dai migliori risultati ottenuti negli scontri diretti, gli uomini di Di Napoli dovrebbero conquistare i tre punti in palio nel derby con la Casertana. Se così non fosse, bisognerà per forza di cose attendere il risultato che arriverà da Bari.
Ancora aspettative, ancora sospiri, ancora calcoli, ancora speranze.
Brutta Paganese, parente lontana della squadra che sette giorni ha colto la vittoria della speranza in casa del Foggia. Brutto cliente il Potenza, squadra già salva ma in grande spolvero con atleti che sprizzano sapienza calcistica da tutti i pori. La Paganese? Non pervenuta per tutto il primo tempo. Nessun tiro degno di nota da parte delle due squadre. Solo maggiore predominio territoriale da parte del Potenza su un terreno stranamente malridotto, al limite della decenza. Molte emozioni, invece, nella ripresa. E’ il Potenza che per prima bussa a gol. Dopo appena due minuti gli ospiti colpiscono il palo alla sinistra di Baiocco con un tiro rasoterra a incrociare scoccato da Salvemini. Dopo pochi minuti risposta della Paganese con un tiro di Zanini dalla distanza che il portiere Marcone riesce a malapena a sventare. Al quarto d’ora è ancora il Potenza a colpire i legni della porta di Baiocco con un gran tiro dalla distanza di Coppola che scheggia la traversa. Ma la Paganese risponde a tono per ben due volte; autore Mendicino, in gran spolvero. L’attaccante prima impegna Marconi con un rasoterra deviato a stento in angolo e successivamente – proprio allo scadere del tempo – ci prova con una inzuccata che viene sventata dal portiere lucano con un grande intervento. Non è finita: c’è tempo anche per elogiare le doti di Baiocco, vero salvatore della Patria, che evita la beffa con un intervento alla disperata proprio alla fine.
Che dire di più? Poteva vincere il Potenza, ma poteva anche vincere la Paganese.
Guardate, non è più una questione di “legname”; lo sappiamo da tempo come siamo combinati. In queste partite di fine stagione, sono le motivazioni che dovrebbero prevalere. Ne avrebbe tante la Paganese; ma che volete: in campo non si vedono.
Poi arrivano finalmente i sussulti, dettati dalla voglia di vincere, di non deludere. La partita si infiamma sul finale; c’è più paprika in avanti, c’è più spinta offensiva portata dai neo entrati Scarpa e da Gaeta. Ma c’è anche il rischio di buscarsi un contropiede o, come si dice adesso, una ripartenza.
Lasciamo stare: in certe occasioni, allora meglio accontentarsi del pareggio.
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 26.04.2021)
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