Ritroviamoci il venerdì
E’ un finale di campionato ad alto rischio per i malati di cuore. Emozioni a non finire.
Domenica è andata bene alla Paganese: la squadra ha centrato la vittoria e ha quindi aggiunto tre punti preziosi alla sua classifica. Ma la vittoria non è stata accompagnata da notizie positive provenienti da altri campi, in particolare da Bolzano dove il Monza, con un insperato colpo di coda, ha conquistato una preziosa vittoria.
In questo tipo di corsa a eliminazione non bisogna mai contare sulle altrui disavventure. L’ho detto in più di un’occasione e lo ripeto: bisogna per prima cosa pensare a se stessi; poi, eventualmente, augurarsi che le cose non vadano altrettanto bene per gli avversari diretti.
A cinque giornate dalla fine, dunque, niente è certo per quello che riguarda la zona bassa della classifica. Chi aveva dato per scontata una retrocessione diretta per i lombardi deve rivedere in fretta le sue teorie. Per fortuna stiamo parlando di una Paganese che domenica scorsa contro il Lumezzane ha compiuto tutto per intero il suo dovere. Quando vinci – e sei piazzato meglio in classifica – puoi anche amareggiarti di meno alla notizia che la tua antagonista è andata a conquistare tre punti su un campo ritenuto impossibile. Però devi vincere, perché – se vinci – l’avversaria, pur compiendo mirabilie, non potrà mai superarti. Devi vincere, devi conquistare tre punti…
Allora mi pare di poter dire che in queste restanti cinque gare, di cui ancora tre in casa, non si potranno fare tanti calcoli. Quello che è certo è che non sono più ammessi passi falsi perché ne sono stati commessi fin troppi nel corso del campionato.
Contro il Lumezzane domenica scorsa si è badato al sodo, come è giusto che sia. La squadra non ha incantato e nessuno pretende che lo faccia proprio nella parte finale del torneo. E’ stata però pratica e camaleontica. In più, e per fortuna, Eziolino Capuano, nel secondo tempo, una volta accortosi del momento di stanca generale, ha rinvigorito il reparto offensivo affidandosi al genio di Lepore, uno che – quando è in giornata di grazia – è capace di finezze stilistiche di grande spessore anche sul piano pratico. La freschezza atletica del neo entrato, aggiunto alla voglia di arrivare al risultato pieno, ha portato una ventata di entusiasmo sia in campo che sugli spalti. Ecco perché è importante avere soluzioni tattiche e tecniche diverse in panchina.
La squadra non riusciva a esprimersi dalla cintola in su. L’esperimento di Triarico schierato sulla trequarti a ridosso degli attaccanti, rischiava di naufragare e con lui anche la potenzialità della squadra. Per giunta erano venuti meno gli inserimenti a sorpresa dalle retrovie di Imparato, solitamente l’uomo della marcia in più sulle fasce laterali. L’inserimento di Lepore, dunque, rivitalizzava la squadra che appariva finalmente più propositiva e pericolosa in avanti. In molte gare c’è bisogno di una prodezza del singolo per sbloccare la partita. E la prodezza arrivava con Tortori che, su cross proveniente da sinistra, si girava, dava l’impressione di aver perso il tempo di esecuzione e quando tutti, scoraggiati, pensavano a un’azione finita, piazzava una zampata da campione da posizione impossibile, tra palo e portiere.
Questa è la Paganese; gioie e dolori, una volta irritante, indisponente, esasperante, un’altra volta coinvolgente, cinica e pratica al punto giusto. Questi sono i suoi interpreti.
Ma non c’è tempo di guardare indietro. Domenica arriva la seconda gara casalinga consecutiva con la Cremonese. Credo che Capuano, da tecnico navigato, abbia tratto indicazioni dalla gara di domenica scorsa. Si è visto, ad esempio, che Triarico rende poco nel ruolo di trequartista a ridosso delle punte.
Il calciatore ha altre caratteristiche; è inutile enunciarle perché lo abbiamo visto all’opera nelle prime giornate di campionato.
In questa fase di campionato – una volta accertata la sua piena condizione fisica – Capuano, se proprio vuole tirare fuori il meglio dal calciatore, può solo pensare di ritagliargli uno spazio ben preciso nell’ambito di uno dei suoi tanti disegni tattici. Snaturare le sue caratteristiche potrebbe essere improduttivo per il calciatore e per la squadra. Meglio allora utilizzarlo part-time quando il disegno tattico lo può prevedere, che tenerlo in mezzo al campo in una posizione che non gradisce e che non è sua.
Per il resto, a parte la forzata sostituzione dello squalificato Urbano con Cuomo, la formazione da schierare contro la Cremonese non dovrebbe riservare sorprese.
E’ attesa una vittoria che faccia il bis con quelle di domenica scorsa. Dopo di che potremo anche dare un occhio ai risultati di Monza-Spezia e Pergocrema-Sudtirol.
Ma così, solo per guardarci intorno.
Come è giusto che sia in vista dello sprint finale.
Nino Ruggiero
(Trasmissione “Azzurrissima” di Telenuova, venerdì 15 aprile 2011)
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