Primi sorrisi per la Paganese e primi tre punti per il suo allenatore Di Napoli. Sorrisi, vittoria e speranze tutti in una volta, un concentrato di ritrovata fiducia nel prossimo futuro, dopo una serie di sconfitte e delusioni che pareva non dovessero finire mai. Una partita maschia, vibrante; giocata con convinzione, con cattiveria agonistica, con raddoppi continui sull’avversario in possesso di palla. Una Paganese quasi resuscitata dalle ceneri di quella squadra che in sei partite aveva totalizzato zeri punti per la sua magra classifica.
L’allenatore Di Napoli può essere finalmente contento della prestazione della sua squadra: voleva vedere all’opera una squadra determinata e battagliera, pronta a rintuzzare colpo su colpo le iniziative dei più titolati avversari. I suoi ragazzi l’hanno accontentato sfoderando una prestazione superba dal punto di vista agonistico e impeccabile dal punto di vista tattico. Aggiungeteci che proprio contro il Catanzaro si sono finalmente elevati di tono alcuni elementi a suo tempo considerati punti di forza della squadra ma che avevano stentato a farsi largo e a imporsi; parliamo di Sirignano, Squillace e Onescu.
Prendiamo Sirignano. Da quando è ritornato ha lasciato la sua impronta di leader difensivo. Con lui hanno fatto a gara di bravura Sbampato e Cigagna, due ragazzi che cresceranno perché hanno stoffa. Se Sirignano è stato il faro della difesa, Onescu è stato l’animatore infaticabile del centrocampo. Intendiamoci, il rumeno non è un regista tradizionale ma è uno che lo trovi ovunque, un vero maratoneta, giocatore universale e poliedrico. Non è un caso che il gol partita, realizzato con uno stacco imperioso da Raffini ad inizio ripresa, porti le sue stimmate. Il suo cross dalla destra è stato di una precisione unica, uno di quegli inviti che non si possono rifiutare.
E che dire della prestazione di Squillace? Una vera furia sulla fascia sinistra, mai così bene e determinato. Meritava – da ex di turno – almeno di mettere a segno un gol. L’ha sfiorato ripetutamente. La prima volta, al 20’ del primo tempo, un suo tiro diretto a rete è stato deviato da un difensore calabrese quasi sulla linea; due minuti dopo, su servizio di Mattia, ha sferrato un gran tiro di sinistro terminato di pochissimo alto e infine al 28’ il suo sinistro mortifero è stato deviato in angolo con un grande intervento a terra del portiere Di Gennaro.
Detto degli elementi più rappresentativi, c’è da aggiungere che tutta la squadra è da elogiare per uno spirito collettivo che poche volte era emerso nel corso di questa sfortunata stagione. Merito evidente non solo di una buona condizione fisica, e di una intensità agonistica che ha lasciato poco spazio alla leziosità degli avversari, ma anche di un ritrovato equilibrio tattico e mentale.
I nuovi acquisti si sono visti poco. Raffini, come prima impressione, ha lasciato intravedere doti di assoluto valore, gol realizzato a parte. Vanno rivisti all’opera Cernuto, Zanini e Volpicelli, schierati solo per pochi minuti; I tre dovrebbero, se non altro, dare più possibilità di scelta a Di Napoli soprattutto adesso che ci sono impegni ogni tre-quattro giorni.
Due righe proprio sul mercato appena concluso. Difficile mettere d’accordo la ragione di Stato e la ragione degli altri. La prima deve fare I conti con le comprovate esigenze amministrative; la seconda con l’umore di una piazza che avrebbe gradito l’arrivo di qualche atleta di spessore. Ci sono stati arrivi e partenze. Lello Di Napoli, arbitro della situazione più di tutti, mostra di essere soddisfatto dei movimenti di mercato avvenuti. Visto il risultato positivo conseguito con il Catanzaro e la relativa prestazione offerta, chi ci dice che abbia torto?
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 4 febbraio 2021)
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