La premessa indispensabile per leggere queste note sulla partita di Coppa Bari-Paganese è che parliamo di calcio d’agosto, un calcio spesso ingannevole per tanti motivi che è inutile enumerare. Fra questi – da evidenziare – il fatto che le squadre in questo periodo di rodaggio ancora non sono complete.
Ebbene, la Paganese vista contro il Bari ha destato palpabilmente una buona impressione complessiva, soprattutto come organizzazione di gioco. Una formazione ben schierata, tatticamente irreprensibile, geometricamente lineare, equilibrata in tutti i reparti con il rispetto delle equidistanze che fanno tanto squadra. Buono il lavoro fatto fino a questo momento dal tecnico Alessandro Erra, su cui la società aveva puntato a occhi chiusi.
Erano attesi alla prova i nuovi, gli elementi ingaggiati per dare sostanza ed esperienza. Fra questi Caccetta, individuato come partner di Capece nella zona centrale del campo. Ebbene, il calciatore ha denotato subito grande mestiere in fase di contenimento e senso di partecipazione alle manovre di contrattacco; prova ne sia che si è fatto trovare pronto, anche nelle vesti di attaccante, quando si è trattato di dare il primo dispiacere al portiere del Bari. Caccetta potrebbe risultare uno dei migliori acquisti fatti fino a questo momento perché è un calciatore di esperienza, riesce a gestirsi ed è bravo sia nella fase di contenimento che in quella di proposizione del gioco. Diciamo che potrebbe essere un’ottima spalla per Capece, promosso a regista e metronomo della squadra già dallo scorso anno a gennaio, quando riuscì a nobilitare un reparto che faceva acqua da tutte le parti. Buona anche la prova del giovanissimo Bonavolontà; migliorerà con il passare del tempo perché ha buoni numeri e sarà di supporto proprio a Capece e Caccetta nella zona centrale del campo.
Se Caccetta ha dato consistenza e spessore al centrocampo, c’è da dire che la difesa se l’è cavata egregiamente presentando uno schieramento certamente inedito per la piazza. La nota più positiva viene dal completo recupero di Schiavino, che sembra aver ripreso appieno la condizione fisica. La difesa, schierata con tre centrali, appunto Schiavino, Mattia sul centro sinistra e Sbampato sul centrodestra, con la collaborazione di Carotenuto a destra e di Perri a sinistra nei momenti topici, bisogna dire che ha superato le più rosee aspettative della vigilia. Una sorpresa positiva e beneaugurante è venuta dalla prova di Carotenuto, evidentemente in fase di crescita rispetto allo scorso anno, fra i più propositivi in avanti, pronto a involarsi sulla fascia destra e a mandare invitanti cross al centro.
Erra nel futuro avrà parecchie carte da giocarsi, vista la buona prova complessiva dei nuovi arrivati, anche se è indispensabile, soprattutto per una questione di mestiere e di affidabilità, recuperare al più presto Stendardo che è l’uomo di maggiore caratura tecnica del reparto difensivo.
Il portiere Campani, giovanissimo, va perdonato per la voglia di mettersi in luce e di strafare. L’errore commesso, quando ha cercato di dribblare Antenucci in disimpegno, gli servirà da lezione per il futuro. Per il resto non mi pare che abbia demeritato e può essere solo da stimolo per il più titolato Baiocco.
Gli altri nuovi, Diop e Dammacco, schierati nella seconda parte della gara, non hanno lasciato il segno ma hanno fatto intravvedere buone doti; miglioreranno sicuramente ma per loro, al momento, solo una sufficienza di stima.
L’attacco è il reparto che ha bisogno di conferme. L’eterno Scarpa ha scorazzato in lungo e in largo su tutto il fronte finché le condizioni atletiche glielo hanno permesso ed è stato un vero spauracchio per i difensori baresi; Alberti si è battuto come un leone, forte della sua stazza fisica, contro i due centrali del Bari segnando un gol e sfiorandone un altro.
Si poteva fare di più contro un Bari che ha già le stimmate della serie B? Non credo.
Credo, invece, che bisognerà dotare la squadra almeno di tre elementi di esperienza, uno per reparto. Questo per non incorrere negli errori del passato.
Nino Ruggiero
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