È un momento delicatissimo nella lunga storia della Paganese. Le parole pesano e fanno male: soprattutto quando sono state tenute a freno, saggezza impone che vadano centellinate e pesate con il bilancino del farmacista.
Oggi appare chiaro che Luca Fusco, per quello che abbiamo sentito nella lunghissima chiacchierata di fine gara con la stampa, sia arrivato al capolinea. Due sono le possibilità: o la società esonera il tecnico, cosa molto improbabile perché la società non può permettersi di iscrivere a libro paga un altro allenatore che per prima cosa chiederebbe rinforzi, oppure arrivano direttamente i rinforzi richiesti dallo stesso Fusco ma mai arrivati.
Altre strade non ne vedo, a meno che lo stesso Fusco non innesti la retromarcia e faccia finta di non aver parlato a fine gara con il Bisceglie. Una specie di “abbiamo scherzato”. Il che equivarrebbe però a una resa incondizionata, una specie di “questa è la minestra: prendere o lasciare”.
La minestra, tanto per restare in ambiente ortofrutticolo, è scarsa; non tanto in qualità, ma perché male assortita. Il tecnico non c’entra: avrà anche qualche piccola colpa in linea tecnica, ma di certo non gli si può imputare di essere stato lui a costruire la squadra.
Lo sanno oramai anche le pietre che le squadre si costruiscono dalla basi; devono avere un asse portante; devono avere una difesa ferrea e impenetrabile costituita almeno da due difensori con gli attributi e con un centrocampista bravo sia a dare il suo apporto alla fase difensiva che a proporre gioco. Faccio qualche nome a caso, senza andare lontano, perché sono calciatori che hanno vestito più che degnamente la maglia azzurro stellata negli anni scorsi: Fabrizio Caracciolo, annata 2008-09, e i più recenti Imperio Carcione e Manolo Pestrin. Sono calciatori-tipo per un certo ruolo ma sono soprattutto calciatori che fanno maturare esperienze nei giovani. Proprio quello che manca oggi alla squadra.
Al momento, in un’annata che si presenta fallimentare sul piano sportivo, solo un provato e consolidato rapporto di chiarezza tra tecnico e società potrebbe lasciare spazio alla speranza di chi non si arrende e – ancora oggi – pensa che ci sia il tempo di rinforzare la squadra dove è necessario.
Intendiamoci: Fusco è colpevole quanto la società in questo fallimento sportivo perché quello che aveva da dire probabilmente avrebbe dovuto dirlo fin dalla seconda sconfitta interna con la Juve Stabia e regolarsi di conseguenza.
Al momento la situazione appare calma e tranquilla, in vista della prossima gara esterna con la Reggina.
Dal sito ufficiale della Paganese calcio si rileva che gli allenamenti degli azzurro stellati sono regolarmente ripresi allo stadio “Superga” di Mercato San Severino e che la gara di sabato con la Reggina sarà disputata sul campo neutro di Vibo Valentia con anticipo alle 14,30.
Che vi devo dire di più?
Nino Ruggiero
La biancheria dalla finestra
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