La Paganese che non ti aspetti. Imbarazzante, che più imbarazzante proprio non si può; direi proprio sconcertante.
La Sicula Leonzio – ridotta in dieci per l’espulsione del portiere Narciso – gioca facile contro una squadra che sembra in disarmo; vince e si rifà della sconfitta subìta all’andata per tre reti a zero. Ma può mai essere in disarmo una squadra che è con l’acqua alla gola e che per sopravvivere è condannata ormai alla disputa dei play-out? Ecco perché parlavo all’inizio di una squadra imbarazzante, una squadra che sembra in caduta libera e che – nella giornata del riscatto da tutti auspicato – gioca forse la più brutta partita della stagione. Si, lo so, questo campionato ha presentato un vero campionario di brutte partite; ma credetemi, soprattutto voi che la gara non l’avete vista, la Paganese non ha mai dato l’impressione di poter capovolgere il risultato compromesso dopo un quarto d’ora da un incredibile svarione difensivo, uno dei tanti che quest’anno caratterizza la fase difensiva della squadra.
L’unica fiammata di orgoglio la Paganese l’ha avuta sul finale di partita, dopo aver incassato il secondo gol, quando oramai si era ai tempi di recupero. Una scudisciata di Cernigoi ha colto quasi di sorpresa uno sparuto gruppo che, sconfortato, tra cento indicibili imprecazioni, stava abbandonando la tribuna. Un gol bellissimo per ideazione e realizzazione, una secchiata di acqua fresca in un deserto assolato. Il tempo di mettere la palla al centro e di imprecare ancora per un gol impossibile da fallire a pochi metri dalla porta da parte di Talamo.
Solo due fiammate, in due minuti e a tempo abbondantemente scaduto. Possono bastare per giustificare una gara incolore? Assolutamente no, specie se si considera che c’è ancora un traguardo da raggiungere e che lo stesso si può tagliare solo se la squadra riuscirà a dare in termini di concretezza tutto quello che non sarà mai in grado di dare in termini tecnici.
Adesso sarà il caso di chiarirsi per bene le idee. Dovranno farlo Raffaele Trapani e Fabio De Sanzo. Archiviata la speranza di riuscire a salvarsi evitando i play-out, si dovrà lavorare solo pensando alle due partite che a Pagani nessuno avrebbe mai voluto giocare. Oramai è il Fondi che è nel mirino e nessun miracolo calcistico potrà evitare la doppia sfida; la prima in terra laziale, la seconda al “Marcello Torre”. Speriamo sia almeno così.
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