Alla Paganese non sono mancati solo i tre punti, quelli che ci volevano per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica, sono mancati anche saggezza e sagacia tattica. Uno dei princîpi fondamentali del calcio ragionato non è stato rispettato. Esso recita più o meno così: “quando non si riesce a vincere avendo di fronte una squadra che sa difendersi, bisogna sapersi accontentare del risultato di parità.”
All’inizio erano sembrate azzeccate le mosse tattiche di Favo che aveva finalmente trovato un posto stabile a Ngamba, uno degli atleti più in palla della squadra. Anche Cuppone e Cesaretti sembravano ispirati ancorché marcati in maniera più che decisa dai rispettivi avversari. Un primo tempo così così che avrebbe dovuto avere un prosieguo più che positivo per i colori azzurro stellati, forti di una superiorità numerica successiva all’espulsione di Piccinni proprio sul finire del tempo.
Invece la Paganese ha giocato per tutta la ripresa nella metà campo avversaria senza però cavare un solo ragno dal buco. Il taccuino presenta una sola azione da rete da parte della squadra azzurro-stellata con palo colpito dopo due minuti da Cesaretti. Poi tanto possesso palla, inutile e controproducente: mai un affondo, mai un cross decente dalle due fasce laterali a cercare qualche atleta per il tiro a rete. Il portiere Maurantonio ha vissuto un pomeriggio tranquillo e ha dovuto compiere solo interventi di normalissima amministrazione.
I vari cambi effettuati da Favo nel corso della gara non hanno prodotto effetti sperati, anzi si può dire che la squadra ha avuto un’involuzione ed è entrata in confusione. Ma si sa com’è in questi casi; se l’allenatore effettua qualche cambio che porta vantaggi alla squadra, nel senso che in virtù dei cambi effettuati cambia anche il risultato, allora è bravo e ha l’occhio di lince; se invece i cambi non portano gli effetti sperati, allora è uno che non riesce a vedere bene la partita.
La verità è che, a cinque minuti dalla fine, una squadra che ha attaccato per tutti novanta minuti senza riuscire a perforare la munitissima difesa avversaria, deve sapersi accontentare del risultato di parità: meglio ferito che morto, si dice in gergo popolare. Ed è così; non si può incassare un gol a difesa schierata perdendo un pallone a centrocampo nell’unica azione di contropiede imbastita dagli avversari in tutta la partita e con tre calciatori intenti a giocare alle belle statuine. Una beffa, certo ma è da tempo che la squadra sembra aver perso compattezza e consapevolezza del proprio ruolo. Una squadra probabilmente confusa anche tatticamente. Lo avrà pensato a fine gara anche Raffaele Trapani tanto è vero che pochi minuti fa è stato emesso un comunicato stampa con il quale viene annunciato l’esonero di Massimiliano Favo. Lo sostituirà fino al termine del campionato Fabio De Sanzo. Adesso è proprio il caso di dirlo: “Nessun tema l’ardua salita…” come recitava lo striscione oggi esposto in curva.
PAGANESE –ANDRIA 0-1
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