Non sempre le ciambelle riescono con il buco, è storia vecchia. A Siracusa è andata male, ma proprio male. Si comincia con il gol incassato dopo appena tre minuti. Un gol di certo non irresistibile, ma il calcio è così: una disattenzione, una maglia che si allarga, un tiro effettuato senza contrasto difensivo, la palla che tocca terra qualche centimetro prima della linea di porta e portiere scavalcato nonostante un tuffo alla disperata. Uno a zero e partita tutta da giocare; però in evidente handicap psicologico.
Aggiungeteci anche che la Paganese di oggi non è quella sfavillante e baldanzosa di Taranto e il Siracusa – bisogna dirlo, ad onor del vero – soprattutto non è il Taranto.
Trova difficoltà nella manovra la squadra di Grassadonia; soprattutto non trova quelle giocate sulle fasce laterali che negli ultimi tempi sono risultati spesso vincenti. Mancano Pestrin, Tascone e Della Corte, punti di forza della squadra e Grassadonia si inventa una difesa a tre composta da De Santis, Alcibiade e Carillo, con Longo sulla destra e Cicerelli sulla sinistra a supporto. A centrocampo si fa valere Mauri, che nelle ultime giornate dimostra di avere recuperato la piena condizione fisica, ma qualcosa blocca la squadra dalla tre quarti campo in avanti. La difesa del Siracusa non lascia scampo a Reginaldo e Bollino, quest’ultimo oggi posizionato alle sue spalle; Firenze non trova mai la giocata giusta mentre Cicerelli, marcato stretto quasi sempre a uomo, si intestardisce in azioni personali che non portano a risultati concreti.
L’unica azione da rete, intorno al ventesimo di gioco, vede Bollino contrastato duramente da Malerba mentre sta per effettuare il tiro a rete. Per l’arbitro l’intervento del difensore è regolare, nonostante le vibrate proteste degli azzurro-stellati.
Nella ripresa Grassadonia mescola le carte e inserisce Tascone e Picone per cercare di dare maggiore sprint alla manovra. Bollino torna ad occupare il settore di destra dell’attacco ma la squadra azzurro-stellata mostra una certa stanchezza di idee e probabilmente anche fisica.
Arriva così anche il secondo gol, grazie ad un generoso regalo di Carillo che, indeciso sul da farsi, si fa superare da Catania mentre Liverani tenta disperatamente di intervenire. Palla in rete per lo zero a due.
Partita brutta, in conclusione, da parte della Paganese che in questo finale di campionato deve riprendere soprattutto fiato e convinzione nelle proprie possibilità. Niente è perduto. Il discorso play-off è sempre aperto ma bisognerà anche sperare di poter avere tutti gli uomini di maggiore tasso tecnico in buona salute. Il sogno di tanti si è solo affievolito; non è svanito.
SIRACUSA-PAGANESE 2-0
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Salve nulla da dire sulla paganese stagione importante…unico consiglio x l’anno prossimo prendere piu’ giocatori di proprieta’ troppi prestiti o contratti annuali ..x creare qualcosa di piu’ bello ancora ci vogliono giocatori con contratto di almeno 2-3 anni..a oggi nessun giocatore in rosa pensa di rimanere l’anno prossimo..x non parlare di grassadonia (ormai andato) e ho letto che anche ferrigno(per me il vero artefice di questa bella stagione con mercato impeccabile) e’ vicino al como ..lei che ne pensa? grazie e speriamo di fare i play off anche solo x sfizio
Credo che si possa essere soddisfatti del cammino della squadra. Ai ragazzi in maglia azzurro-stellati e al suo allenatore va sicuramente il ringraziamento per quello che fino a questo momento hanno fatto, specie da gennaio in poi. Mancano due gare e c’è la possibilità di migliorare ancora la posizione in classifica. Bisogna crederci e … sperare. Tutto da rivedere invece il discorso sul futuro. Sono dell’avviso che solo con una rete efficiente di collaboratori esterni si riuscirà ad avere una squadra senza ricorrere ai prestiti di giovani provenienti da società di serie superiori. Ma non è facile….