Pomeriggio di grande gaudio per la tifoseria paganese. Una vittoria in trasferta, con quattro gol segnati senza incassarne, non la ricordavo e, a dire il vero, non essendo amante delle statistiche, non so nemmeno se è mai stata conseguita in tutti i novanta anni di storia locale.
Partita agonisticamente combattuta, maschia, gagliarda, disputata su un campo pesantissimo per la pioggia caduta prima e durante la gara. Paganese in gran spolvero, decisa, sicura di sé; prima pimpante, sbarazzina e guascone nella prima mezzora; poi, una volta in vantaggio dopo l’azzeccato colpo di testa di Tascone, autorevole, decisa, mai doma, addirittura spavalda, a conferma del rendimento avuto nelle ultime gare.
E sono tre vittorie di seguito; un ruolino di marcia che intriga ma che – soprattutto – indica che la squadra è in piena salute; addirittura più viva e più vegeta di quella che nelle prime fasi del campionato, all’indomani delle vittorie esterne di Catanzaro e Messina, aveva fatto sognare la tifoseria ad occhi aperti.
Bisogna ammettere – anche se le apparenze lasciavano credere che la squadra si fosse indebolita durante la campagna di gennaio – che i nuovi arrivati, oltre a portare una ventata di sana gioventù, hanno contribuito a fortificare l’assetto della compagine azzurro-stellata. Di questo bisogna dare il giusto merito al direttore sportivo Ferrigno e al coordinatore dell’area tecnica Bocchetti che hanno saputo pescare bene quando a gennaio si è trattato di rivoluzionare la squadra.
I numeri, che sono un’entità matematica e che solitamente non vanno discussi, dicono che la squadra ha raggranellato nove punti in tre gare. Merito anche e soprattutto di Grassadonia che – consapevole delle disavventure difensive della squadra – con grande coraggio ha rivoluzionato la difesa e ha dato fiducia alla coppia centrale De Santis-Carillo. Nello stesso tempo ha reinventato Alcibiade difensore di fascia, dandogli un’adeguata sistemazione più confacente ai suoi mezzi tecnici. Una mezza rivoluzione che ha visto protagonisti anche i componenti del centrocampo e una inattesa panacea per Pestrin che, con Tascone e Mauri, ai fianchi può dare anche un occhio in più alla difesa in fase di filtro. Una parola mi sento di spenderla per Liverani: trasmette tranquillità da tutti i pori e – a mio parere – non è un caso che non prenda gol da tre partite.
Crescono intanto anche Firenze, autore di una doppietta (e sono quattro!), e Bollino che sulla fascia destra si fa rispettare. Ne vedremo ancora delle belle!
Appuntamento a lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com
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