Nella foto, Reginaldo sta per mettere a segno su rigore il gol del definitivo uno a uno
Brutta partita della Paganese; forse non la più brutta in assoluto del campionato, ma di certo fra le meno avvincenti. Ancora un gol preso su palla inattiva rischia di compromettere il cammino verso quella salvezza che oramai è l’unico traguardo cui la squadra azzurro-stellata può aspirare. Non basta una difesa nuova di zecca con Liverani schierato fra i pali e Carillo e De Santis sulla linea dei terzini, per salvaguardare l’illibatezza della rete. Oramai le palle inattive non fanno più dormire Grassadonia e compagni. Stavolta è Tartaglia che, da buon ex, mette la firma sul provvisorio zero a uno.
La Paganese soffre l’inopinato risultato negativo e ci mette tanta buona volontà per arrivare al pareggio che arriva meritatamente sul finale di gara grazie a un rigore magistralmente messo a segno da Reginaldo.
Ad onor del vero, quattro innesti tutti in una sola volta risultano alquanto indigesti all’economia della squadra azzurro-stellata. La manovra appare lenta e farraginosa; lo è ancora di più quando dopo pochi minuti Grassadonia è costretto a cambiare le carte in tavola a causa di un malore di Cicerelli, uscito dal campo in barella.
Dei nuovi, Firenze è quello che appare più pronto, anche se non riesce a reggere lo stesso ritmo per novanta minuti di gioco. Buona la prova di Liverani fra i pali, elemento di sicuro affidamento. Da rivedere all’opera i difensori Carillo e De Santis. L’impressione, però, è che la squadra abbia ancora bisogno di qualche inevitabile puntello per raggiungere il traguardo di minima, fissato nella salvezza.
Appuntamento a martedì prossimo per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su
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