Nella foto, Francesco Deli che oggi ha tagliato il traguardo delle cento presenze in maglia azzurro-stellata
Bella Paganese, finalmente. Bella e quasi vincente. Un pareggio contro una capolista, senza poter contare sull’estro, sulla fantasia e sulle capacità realizzative di Reginaldo, deve essere inteso come risultato più che positivo.
Primo tempo così così. Paganese prima zoppicante, incerta nel suo incedere; poi maestosa, imponente, sicura di sé – man mano che i minuti passavano – grazie soprattutto a un calciatore che a trentotto anni suonati ha ancora lo spirito e la freschezza atletica di un ventenne. Parlo di Pestrin, un giocatore inossidabile, mai domo, aduso a tutte le battaglie agonistiche, vero fulcro del gioco di centrocampo, riferimento e porto sicuro per tutti i compagni che sanno di trovare in lui la guida di cui una squadra di calcio ha sempre bisogno.
Gira Pestrin e gira bene anche tutta la squadra dalla cintola in su; sugli scudi Deli, solitamente croce e delizia per il fine palato della tifoseria. Cento presenze con la maglia azzurro-stellata per lui. Tante per un giovane di ventidue anni; qualcuna da definire ottima, qualche altra impalpabile. Contro il Matera, in una gara che potrebbe aver rappresentato il suo addio ai colori azzurro-stellati per lidi di altra categoria, Deli ha giocato finalmente all’altezza delle sue potenzialità; di sicuro deve essere citato fra i migliori in campo. Così come deve essere citato fra i migliori anche Herrera, autore di un secondo tempo con i controfiocchi; un calciatore forse definitivamente recuperato dopo un periodo piuttosto buio.
Il pareggio è risultato positivo: dall’altra parte della barricata c’era un signor Matera che non si trova al vertice della classifica per caso.
Ci saranno lavori in corso in casa Paganese, in queste settimane di riposo, statene certi; ma niente è ancora definito, vi terrò aggiornati.
L’appuntamento per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” è rimandato a lunedì prossimo.
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