Si chiude un’altra pagina della gloriosa storia degli uomini che hanno fatto grande la Paganese.
Ho appena avuto la triste notizia della scomparsa di Raffaele Iacuzio, storico presidente degli anni difficili, quelli a cavallo degli anni Novanta.
Raffaele Iacuzio, uomo di poche parole, tutto d’un pezzo; bastava una stretta di mano per sancire stima ed intese. Gli volevo molto bene e so che la stima era ricambiata perché pur non frequentandoci molto amavamo la stessa squadra, gli stessi colori.
L’ho visto l’ultima volta, manco a farlo apposta, quando si è trattato di dare l’ultimo saluto ad un comune amico; ci eravamo ripromessi di prendere un caffè insieme, come ai vecchi tempi quando andavo a fargli visita nella sede provvisoria della Paganese nel centro storico di Sant’Egidio Monte Albino.
Il tempo ci ha traditi: è stato avaro e tiranno. Come sempre.
Buon viaggio nell’eternità.
L’ultimo saluto a Raffaele Iacuzio
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Condivido le tue espressioni, caro Nino, sul presidente della Paganese Raffaele Iacuzio. Un uomo dotato di buoni sentimenti che aveva lottato per affermare il buon nome di Pagani attraverso la Paganese. Aveva portato entusiasmo nell’ambiente azzurrostellato e tante vittorie con il salto in serie D con il tecnico Ricciardi, i calciatori, Califano, PerilliDel Giudice, il bomber Orlando e tanti altri che deliziarono il vessillo per gioco e risultati.Il sogno del presidente Iacuzio era la polisportiva, che avviò nel centro sportivo di Sant’Egidio del Monte Albino. Tanti giovani di Pagani e della Valle del Sarno furono accolti ed incarnarono i benefici che lo sport insegna. La Pagani bene, però a dire il vero, fu alquanto avara, rispetto ad un progetto importante e lungimirante, tanto da indurre il presidente Iacuzio a mollare tutto con la morte nel cuore.Ora Iacuzio ci ha lasciato, ma i suoi insegnamenti sono sempre vivi. Ciao Presidente e grazie! Salvatore Campitiello de “La Gazzetta dello Sport”