Sul classico filo di lana la Paganese taglia il traguardo della salvezza. Mancava un punto per essere certi della permanenza in Legapro ed il punto è arrivato al termine della gara interna con il Martina Franca in un caldo pomeriggio di maggio, più adatto ad un relax balneare che ad una partita di calcio.
Non conosco i criteri adottati dalla Lega in tema di orari, ma mi pare di poter dire che qualcuno ha steccato clamorosamente quando ha disposto che le partite del girone C cominciassero alle 15. D’accordo pienamente sul fatto che le ultime tre gare dovessero avere inizio tutte alla stessa ora, ma non mi spiego l’orario delle quindici, di certo più adatto ad una sonnolenta controra o a un relax in spiaggia che ad una partita di calcio. Ma anche queste cose succedono e voglio augurarmi che anche i responsabili delle società interessate si siano chiesti un più che legittimo “perché”.
Caldo torrido sugli spalti e – ovviamente – soprattutto in campo. Acqua e sudore a volontà per tutti. Calciatori alla ricerca di refrigerio ad ogni piè sospinto, in ogni possibile pausa di gioco.
Il pareggio alla fine non scontenta nessuno, anche se, a dire il vero, la Paganese nella seconda parte della gara, soprattutto quella centrale, ha cercato di mettere al sicuro il risultato.
Poi, una volta visto che il Martina era ben assestato sulla difensiva, sul finale gli azzurro-stellati hanno badato a mantenere il controllo del pallone per assicurarsi il punto della matematica salvezza, che è puntualmente arrivato con il minimo sforzo.
Appuntamento nella giornata di lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su https://paganesegraffiti.wordpress.com/
Nella foto, un tiro di Girardi su passaggio smarcante di Deli che termina di un soffio a lato.
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