Così è, anche se non vi pare
Nella foto, tratta da Sportube, il gol di testa realizzato da Vinci
I punti, servono i punti. Non è il caso di argomentare o disquisire su temi tecnico-tattici quando oramai il campionato volge alla fine e c’è bisogno solo di mettere fine ad uno “sperpetuo” che non ci fa dormire.
Punti ci vogliono, solo punti. Siamo tutti figli dei risultati. Sono questi ultimi che regolano il ritmo della vita di tutti i giorni, nello sport e nella vita. Risultati che quando non arrivano portano disaffezione e scoramento non solo per quello che riguarda il dato umorale, ma anche e soprattutto sul piano della concretezza.
Mancano solo otto partite alla fine ed è del tutto inutile – avendo come obiettivo finale la salvezza – fare disamine tecniche e tranciare giudizi; non possiamo permetterci di guardare alle qualità dei calciatori che attualmente compongono la rosa della squadra. Questi sono e questi resteranno fino al termine della stagione. E’ del tutto inutile e controproducente rammaricarsi su quello che doveva essere e non è stato.
Piuttosto, considerato che il “legname” è quello che è, dovremmo cercare di spronare al massimo gli atleti a disposizione perché diano sempre il massimo, al limite delle loro possibilità. Cosa che sicuramente sta facendo Sottil, la cui opera non è in discussione perché sta facendo veri e propri esercizi di equilibrismo per presentare settimanalmente una squadra decente.
Qualche buon amico che segue pazientemente le mie note mi ha richiesto l’impegno di parlare del futuro, una volta raggiunta la salvezza, all’indomani dell’ultima partita di campionato. Lo farò ampiamente quando sarà il momento, anche per evitare facili equivoci e false aspettative.
Adesso, però, dobbiamo pensare solo alla salvezza, che – volenti o nolenti – ancora ci angustia.
A Barletta, ancora una volta, non c’è stata trippa per gatti. E’ vero che stavolta, a differenza di altre sconfitte meritate, il risultato non rispecchia per niente quanto mostrato in campo, ma il calcio è anche questo. Le sconfitte amare sono sempre dietro l’angolo e non basta consolarsi affermando di aver giocato una buona gara quando c’è in ballo il raggiungimento della salvezza. Nel calcio è preferibile giocare male e vincere, piuttosto che giocare bene e perdere. Sembra un aforisma notturno di Gigi Marzullo, ma non lo è; è solo constatazione di quanto il calcio sia amaro e crudele.
Purtroppo sono bastati pochi secondi per capovolgere una situazione pazientemente costruita in virtù di una condotta di gara giudiziosa ed accorta. Le colpe, in questo caso, sono di tutti e di nessuno. E’ del tutto inutile e controproducente puntare l’indice accusatorio sul singolo calciatore; “cosa fatto, capo ha” – si diceva una volta saggiamente, poiché un’azione, una volta fatta, si impone e non può essere annullata.
Pur in assenza di numerosi elementi, da considerare titolari a tutti gli effetti, la squadra aveva avuto un buon impatto con la gara ed aveva sfiorato a più riprese la segnatura già nella prima parte della gara. Il gol, realizzato da Vinci di testa, su calcio d’angolo battuto da Aurelio, aveva fatto galoppare la fervida fantasia dei pochi fedelissimi che la domenica – durante le partite esterne – seguono le gare sul computer attraverso la piattaforma di Sportube. Poi la triste realtà di una sconfitta che brucia ancora, con due gol incassati nel breve volgere di un “amen”.
Ora l’attenzione è tutta spostata sul derby casalingo di sabato prossimo con il Savoia.
Sottil, gira e gira, dovrà ancora una volta fare l’equilibrista per schierare una formazione decente a causa dei numerosi infortuni che stanno falcidiando la squadra. Ritornerà però Tartaglia che riesce a dare il meglio di sé quando viene schierato sulla destra, in funzione di quello che una volta si chiamava terzino fluidificante. Per il resto sarà Sottil, come al solito, a dover giostrare per mettere in campo la migliore formazione possibile del momento.
La vittoria è l’invitata speciale al “Marcello Torre”. Speriamo non venga meno.
Nino Ruggiero
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