Così è (anche se non vi pare)
Da noi si dice “teniamo le scolle in fronte” quando metaforicamente vogliamo dire che siamo nei guai fino al collo. Le “scolle”, un fazzoletto o un pezzetto di stoffa, possibilmente bianco e di buona qualità, leggermente imbevuto d’acqua o, meglio ancora, contenente all’interno strisce sottili di patate, tanti anni fa si mettevano sulla fronte del soggetto che aveva la febbre forte e che si sentiva scoppiare la testa.
Ecco, noi sportivi o tifosi paganesi che dir si voglia, adesso volenti o nolenti abbiamo proprio le classiche “scolle in fronte”. Ci sentiamo scoppiare la testa e non sappiamo più a che santo votarci.
Il periodo nero continua. Non bastavano, evidentemente, le carenze di organico lamentate. No, ci volevano pure le assenze, e che assenze! Mezza squadra decimata: Fusco, Casisa, Tedesco, Triarico e Lepri alle prese con malanni fisici di sconosciuta entità. E poi ancora, come se non bastasse, Tortori squalificato.
La considerazione da fare è ovvia, scontata: perdevamo colpi con la squadra che aveva tutti i titolari a disposizione, come sarebbe stato possibile domenica scorsa vincere o quantomeno pareggiare avendo a disposizione solo pochi titolari?
I ragazzi chiamati in campo da Capuano hanno dato fondo a tutto il loro impegno. Sotto questo aspetto sono stati encomiabili; hanno fatto di tutto per non deludere le aspettative generali. Sono stati aggressivi, decisi, hanno sudato la maglia fino all’ultima stilla ma poco hanno potuto al cospetto di un avversario decisamente superiore in linea tecnica. Poi, non bastasse la differenza tecnica, ci si sono messi anche due marchiani errori difensivi a macchiare una prestazione tutto sommato non disprezzabile sotto il profilo agonistico.
Ho visto e rivisto i due gol incassati. Il primo è paragonabile alla mancata realizzazione dell’attaccante Maah del Como che sul rinvio lungo della propria difesa si era involato, complice anche il vento, verso la porta paganese ma era stato fermato da un intervento alla “kamikaze” del giovane Gabrieli. In quella occasione era stato soprattutto il forte vento a spiazzare la difesa. Domenica vento non ce n’era, ma Gomez ugualmente se n’è andato da solo su un lungo lancio dalle retrovie verso la porta, vanamente inseguito da un paio di nostri affannati difensori; ma, a differenza di Maah, anticipato a terra da uno spericolato intervento di Gabrieli, l’attaccante del Gubbio di testa ha beffato Ginestra in uscita. Non parlo poi del secondo gol incassato, con un attaccante che, circondato da più difensori, ha tutto lo spazio per inventarsi una girata da favola.
Questi sono gol che una squadra che si deve salvare non può prendere in nessun modo. Sono assurdi “orrori difensivi”, prendo in prestito il termine dal forbito vocabolario di Eziolino Capuano, che ti scombussolano, ti tagliano le gambe e ti fanno cadere le braccia. Quando prendi gol così, per risalire la china dovresti avere una forza morale e qualità tecniche di primordine. E chi te le dà?
Guardate che non è nemmeno più una questione di esperienza; adesso là dietro ne avremmo da vendere, specie ora che è arrivato anche il portiere Ginestra, accreditato di grosse qualità. Evidentemente c’è anche un problema mentale che attanaglia le gambe, perché non possiamo credere che un calciatore come Martinelli, tanto per citare uno dei più continui e autorevoli nel rendimento, leader difensivo indiscusso, possa tutt’a un tratto aver perduto la bussola e non sia più capace di interpretare i delicati movimenti di chiusura che di solito devono caratterizzare una difesa.
Sono più preoccupato per questo tipo di incidente che si sta verificando spesso da un po’ di tempo a questa parte, anziché dal gioco, che pure latita. Questi gol ti danno insicurezza e ti mettono in ambasce; una squadra che si vuole salvare non può e non deve incassare gol che una difesa appena normale sa come evitare.
Passo al gioco. Purtroppo, per il momento almeno, credo ci sia poco da fare. La materia prima è quella che è. Anzi credo che i ragazzi scesi in campo contro il Gubbio siano tutti da elogiare per l’impegno profuso. Di più, onestamente, con i limiti tecnici che la squadra si ritrova, non avrebbero potuto fare.
Per intanto mi pare di poter dire che Capuano ha trovato per strada un giocatore come Macrì spesso accantonato ma che è doppiamente da elogiare non solo per la grinta con cui scende in campo, ma anche per una condizione fisica che gli assicura continuità nell’azione, sia nella fase di contrasto che di contrattacco. Al momento Macrì sembra il più vivo, unitamente a Vicedomini nella zona centrale del campo.
Adesso però bisogna guardare in avanti. Ci sono due partite prima della sosta del campionato. Non so se Capuano riuscirà a recuperare qualche infortunato, oltre Tortori che rientrerà dal turno di squalifica.
C’è qualcosa che non quadra nelle dichiarazioni del tecnico quando parla degli assenti per infortuni. Parole dette e non dette, a mezze labbra, infortuni in un modo e infortuni in un altro. Credo sia il caso di fare chiarezza, completamente chiarezza. Pagani sportiva deve sapere.
Vado a concludere. Nel momento in cui è stato scelto Capuano si sapeva che non sarebbero bastate le virtù taumaturgiche del neo tecnico per salvare la Paganese. Così come si sapeva che il suo arrivo avrebbe portato ad una rivoluzione tattica di tipo copernicano. Non credo che qualcuno si fosse eccessivamente illuso sperando in un miracolo “sic et simpliciter”, con una specie di benedizione.
Adesso – a questo punto del campionato – bisogna solo pendere dalla labbra del vulcanico Eziolino; ha chiesto rinforzi (ed epurazioni, dico io). Bisogna necessariamente assecondarlo. Solo così si potrà ancora sperare in una salvezza.
Altre vie non ce ne sono.
Nino Ruggiero
(Rubrica “Così è, anche se non vi pare”, Paganese.it 8 dicembre 2010)
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