Il risultato finale di zero a zero tra Paganese e Cassino lascia immutate le posizioni delle due squadre in classifica. Ma mentre il Cassino riesce a occupare la vetta a causa della sconfitta della Gelbison, la Paganese continua malinconicamente a sperare di poter annoverare giornate migliori, nel mentre, però, accusa un distacco dalla vetta di sette punti.
Quella che sulla carta – dopo gli ultimi deludenti risultati conseguiti con Anzio e Monterotondo – doveva essere la partita della verità, ha detto che l’attuale Paganese è solo la lontana parente della squadra che nella parte iniziale del campionato aveva autorizzato a guardare con fiducia al prosieguo del campionato. Eppure gli ultimi ritocchi effettuati in campagna acquisti (leggi: ingaggi di Ricci e D’Angelo) autorizzavano a sperare in una limatura perfezionante di una inquadratura già di per se stessa competitiva. Ma i miglioramenti sperati, non sappiamo perché (visto? come è strano il calcio!) non ci sono stati, anzi, se possibile, la squadra sta perdendo addirittura colpi e certezze.
Una squadra senza idee, vittima di un gioco involuto e frammentario, ha lasciato un punto d’oro all’attuale capolista che non si è dovuta nemmeno dannare troppo per dividere la posta in palio.
Ci viene da dire, dopo la delusione scaturita da una gara senza acuti, che quella con il Cassino è stata la gara più brutta di quest’annata calcistica al “Marcello Torre”. Non è bastato il forcing finale effettuato dalla squadra negli ultimi dieci minuti, grazie agli innesti, forse tardivi, in contemporanea di Zugaro, Mancino e Ferreira, elementi dal buon tasso tecnico, per venire a capo del risultato.
Andiamo alle valutazioni dei protagonisti
Allenatore Raffaele Esposito – Ha in un certo qual modo ridisegnato la squadra con il debutto di Fierro come esterno di sinistra e con l’innesto di Francesco De Feo nella zona centrale del campo. Le mosse preparate a tavolino non hanno avuto l’effetto sperato e la squadra ha stentato parecchio a ingranare. Probabilmente è stata alquanto tardiva la mossa di schierare sul finale di partita Zugaro, Mancino e Ferreira, che hanno di certo rivitalizzato la manovra della squadra. Ma bisogna anche ricordare che l’allenatore non era in panchina a causa di squalifica rimediata sabato scorso a Monterotondo.
Spurio – Spettatore non pagante in un pomeriggio di freddo pungente. Per lui oggi solo lavoro di ordinaria amministrazione.
Galizia – Gioca con la solita padronanza del ruolo in funzione di terzo difensore centrale di destra e deve uscire per infortunio nella ripresa.
(dal 46’ Langella) – Entra in campo all’inizio del secondo tempo e inverte il ruolo con Ianniello. Si vede poco in fase di spinta.
Esposito – Quando si tratta di impostare da dietro è sempre pronto a dare il proprio contributo di esperienza. Ma non va mai oltre un lavoro di normale amministrazione.
(dall’80’ Ferreira) – Entra troppo tardi ma riesce a dare un po’ di sprint a una squadra spenta e rassegnata. Merita maggiore considerazione da parte del tecnico.
Dicorato – Nella solita posizione di terzo difensore centrale di sinistra, gioca una gara senza acuti e stavolta non riesce nemmeno a proporsi in avanti.
Ianniello – Comincia bene nella posizione di esterno destro ma non riesce mai a incidere in avanti. Nella ripresa, a causa dell’uscita di Galizia, retrocede sulla destra dello schieramento.
Bucolo – La manovra della squadra passa come sempre dai suoi piedi educati. Ma anche per lui non è giornata e ben presto le sue intuizioni restano tali per l’assoluta mancanza di collaborazione nella zona centrale del campo.
Ricci – Sembra che debba spaccare il mondo per l’inizio scoppiettante ma poi cala vistosamente e viene sostituto forse tardivamente.
(dal 75’ Zugaro) – Rivitalizza la fascia sinistra dello schieramento con la sua spinta offensiva e con la voglia di emergere. È un altro elemento che non delude mai per impegno e dedizione.
F. De Feo – È vero che si adatta in tutti i ruoli per doti naturali e per generosità, ma non riesce a dare il meglio di se stesso anche a causa di un problema muscolare.
(dal 65’ Mancino) – Il suo ingresso è foriero di intraprendenza e linearità dal centrocampo in avanti. Tardiva la sostituzione effettuata al posto dell’infortunato De Feo.
Fierro – Al debutto non è proprio fortunato anche se fa intravedere buone doti tecniche e caratteriali. Va rivisto all’opera.
(dal 75’ Petrosino) – Trova posto a centrocampo e si fa vivo anche in zona gol.
D’Angelo – Dagli attaccanti è sempre lecito attendersi qualche tentativo in zona gol. Per lui annotiamo solo un buon movimento sul fronte offensivo.
Faella – Parte come una furia e pare voglia spaccare il mondo. Ma si intestardisce e non riesce a essere efficace e risolutivo come nelle giornate migliori.
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