Si poteva fare di più? Probabilmente sì, ma nel calcio non c’è mai niente di scontato. In una giornata gelida, sferzata da un tremendo vento di tramontana, su un terreno di gioco pesantissimo a causa delle abbondanti piogge cadute soprattutto in nottata, la Paganese non è riuscita a scardinare la porta dell’Anzio e si è dovuta accontentare di un pareggio, il cui valore sarà soppesato solo a fine torneo.
Agli avversari di turno è bastato assestarsi per bene in difesa, con marcature asfissianti predisposte su Faella e D’Angelo per bloccare quella che per loro sulla carta poteva sembrare una macchina da gol. Veramente poche, le occasioni da rete capitate nel corso della gara agli azzurrostellati, che si sono limitati a uno sterile predominio territoriale, interrotto peraltro di tanto in tanto da ficcanti azioni in contropiede.
Quando non si riesce a vincere, si diceva una volta, è meglio pensare soprattutto a non perdere; cosa che la Paganese ha fatto, senza mai buttarsi scriteriatamente in avanti. Resta da vedere, per quello riguarda il discorso promozione, come evolverà il campionato giacché grosso modo le posizioni di testa non hanno subito grosse variazioni. Probabilmente ne sapremo di più dopo le prossime tre gare che vedranno la Paganese impegnata prima a Monterotondo, poi in casa con il Cassino e successivamente a Pozzuoli.
Vediamo adesso il comportamento dei singoli.
Allenatore Raffaele Esposito – Ha presentato una formazione armonica, probabilmente la migliore del momento, considerando l’obbligo dei tre under. Bisognerà però trovare posto più stabilmente a Gianmarco De Feo e a Ferreira, apparsi in buona forma, per aumentare il tasso tecnico della squadra dalla tre quarti in avanti. Ma sappiamo anche che non sarà facile trovare una soluzione di ordine tattico che contempli il loro impiego.
Spurio – Determinante in due occasioni: al 13’ del primo tempo e nella ripresa quando, a tempo quasi scaduto, riesce a chiudere un diagonale di Laribi dalla sinistra. Dimostra ancora una volta di essere un punto di forza della squadra.
Galizia – Ritornato sulla destra della difesa schierata a tre, gioca una partita diligente sia in fase difensiva che di proposizione del gioco soprattutto nella prima parte della gara. Riconferma le solite note positive che lo pongono tra i migliori under del girone.
Dicorato – Prende posto al centro della difesa e assicura ermeticità al reparto arretrato. Si fa vedere anche in avanti quando le condizioni tattiche lo consentono e cerca di dare il proprio contributo alla squadra in fase di costruzione del gioco.
(dall’87’ Esposito) – Per lui solo il tempo di tirare un sospiro di sollievo per essere rientrato in formazione dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori squadra.
Zugaro – È tra i più attivi della squadra e non si limita solo a controllare la sua zona d’influenza. La sua generosità lo porta spesso a strafare ma non si può dire che non abbia tentato in tutti i modi di dare consistenza al suo gioco più che propositivo in avanti.
Ianniello – Comincia bene e si fa vedere in avanti sulla destra dell’attacco. È quello che più di tutti va vicino alla segnatura in almeno due occasioni, ma i suoi tiri non sortiscono gli effetti sperati. Cala poi di molto sul finale di gara.
Bucolo – Gara generosa come al solito e regia impeccabile nella zona centrale del campo. Il reparto da lui presieduto funziona bene e lavora molto palloni nella fase di costruzione del gioco. Ma l’intesa con gli attaccanti lascia purtroppo parecchio a desiderare.
Ricci – Si fa vedere a centrocampo e riesce anche a dialogare con Bucolo nella fase di impostazione del gioco, ma il suo gioco, ancorché lineare, non supera mai i livelli di guardia. Si fa apprezzare per l’esperienza e il mestiere, di cui è dotato, e che potrebbero servire soprattutto nei momenti topici di una gara.
De Angelis – A volte appare come un corpo estraneo nella manovra della squadra, nonostante si proponga disciplinatamente in avanti sulla fascia sinistra dello schieramento. Si distingue per linearità di gioco e per il fatto di non sbagliare mai un appoggio.
(dal 81’ Langella) – Entra nei minuti finali della partita e cerca di farsi vedere subito in zona gol.
Mancino – Inizia alla grande, come nelle sue migliori giornate, e mette lo zampino in tutte le azioni che la squadra propone in avanti. Si fa apprezzare soprattutto nella prima parte della gara e va vicino alla segnatura che gli manca da tempo. Cala di ritmo e di intensità nel secondo tempo.
(dal 79’ Ferreira) – Pochi minuti per lui dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano per parecchie giornate. Ha appena il tempo di segnalarsi per una buona giocata in avanti.
Faella – Quando non è in giornata, gli riescono difficili tutte le giocate per cui viene unanimemente apprezzato. Si intestardisce nel voler imporre la sua fisicità ma viene costantemente bloccato da marcature asfissianti preparate apposta per lui.
D’Angelo – Cerca di divincolarsi dalle marcature predisposte per lui e non riesce mai a essere pericoloso in zona gol. Avrebbe bisogno di essere maggiormente assistito per esprimere al meglio il suo valore di uomo-gol.
(dal 66’ G. De Feo) – Gioca finalmente qualche minuto in più del solito e dimostra di essere oramai pronto per gettarsi nella mischia. Vivacizza la manovra di attacco della squadra giocando sulla destra dello schieramento.
(foto Paganese calcio)
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