Prima il risultato, poi le chiacchiere. Oramai bisogna giocare a carte scoperte, specie ora che, per la prima volta in questo campionato, si aprono le porte dorate della prima posizione in classifica.
Certo, la partita con l’Ilvamaddalena non è stata esaltante, ma in questo tipo di gare conta molto il risultato, e direi che non è proprio il caso di andare troppo per il sottile infarcendo una vittoria di troppi “se”, “ma” e “però” che mi piace definire particelle sgarrupative.
Se oggi la Paganese arriva al primo posto, il merito va ai componenti della squadra con a capo l’allenatore Raffaele Esposito. In una squadra però, con buona pace di calciatori “operai”, ci sono pure gli elementi di spicco che riescono a fare la differenza. La storia del calcio è piena di atleti di prima fascia che sanno far risplendere di luce riflessa anche compagni meno dotati dal punto di vista qualitativo ancorchè giovani e poco esperti. Nomi non ne faccio ma avete capito tutti che in questa squadra ci sono elementi che riescono a fare la differenza.
Adesso bisogna augurarsi di riuscire a trovare un attaccante sul mercato che riesca a inserirsi con profitto nel meccanismo della squadra, che gira bene nonostante qualche inevitabile battuta di arresto, che deve essere messa in conto. E poi sperare che l’anno nuovo riporti la Paganese dove merita.
Andiamo a vedere come si sono comportati gli interpreti della partita.
Allenatore Raffaele Esposito – Ha la sua idea di squadra e persevera giustamente nel suo convincimento. Con l’attuale rosa sta disputando un campionato eccellente e riesce a trovare posto a elementi di buona levatura tecnica facendoli convivere con il gruppetto di giovani che devono giocare per motivi di età. Adesso che ha ricevuto buona linfa a centrocampo con Ricci, credo – d’accordo con Accardi – possa rivolgere la sua attenzione su un attaccante da affiancare a Faella
Spurio – La solita sicurezza fra i pali e in uscita. Non si smentisce mai e anzi si conferma come uno degli acquisti più azzeccati in questo campionato.
Galizia – Riprende il suo ruolo di terzo a destra della difesa dopo un turno di forzato riposo e fa capire subito che dalle sue parti non si passa.
Esposito – Esercita con autorevolezza il suo ruolo di difensore centrale e lo fa con una certa semplicità denotando padronanza nel ruolo. Non si fa scrupolo di qualche intervento deciso in area, magari non proprio delizioso, quando le circostanze lo richiedono.
Zugaro – Gioca da veterano sulla sinistra dello schieramento a tre di difesa. Sembra che abbia trovato in quella zona la sua definitiva sistemazione tattica tanto sono naturali i suoi interventi.
(dal 44’ st Boccia) – Pochi minuti per lui.
Ianniello – Sta avendo una trasformazione tattica da qualche tempo, da quando cioè viene utilizzato sulla destra come esterno di fascia. È come sempre efficace in fase difensiva perché si distingue per grinta e applicazione, prova ne sia che la squadra subisce poco gli avversari in quella zona. Se migliora anche il suo apporto in avanti, l’allenatore avrà di che essere fiero.
De Feo – Un bel guaio il suo infortunio che speriamo sia di poco conto. Stava giocando come sempre con grande impegno e dedizione.
(dal 21’ pt Del Gesso) – Entra nel bel mezzo della gara quando la Paganese ha appena messo a segno la prima segnatura. Trova difficoltà nella fase iniziale ma dimostra di sapersi adeguare ben presto al clima della battaglia agonistica e ci mette del suo per poter ben figurare.
Bucolo – Il suo apporto quantitativo e qualitativo cresce sempre più di partita in partita. È il riferimento costante della manovra nella zona centrale del campo che si avvale della sua esperienza e del suo carisma anche nei momenti critici della gara.
Langella – È un giovane di belle speranze e sta trovando posto sulla fascia sinistra dello schieramento come laterale. Riesce a interpretare molto bene la fase di difensiva ma deve probabilmente crescere in quella propositiva.
Mancino – Negli ultimi tempi sta trovando più difficoltà nell’imporsi con il suo gioco elegante e raffinato sulla trequarti campo perché probabilmente risente della mancanza di un collegamento funzionale con i compagni del centrocampo. Allora si cala nella realtà e prende a giocare con più presenza quantitativa. Ecco perché si vede di meno stilisticamente ma si sente nel peso complessivo della manovra.
(dal 32’ st Dimasi) – È un altro elemento che probabilmente meriterebbe una presenza più continua in prima squadra. Gioca pochi palloni ma mette qualità nelle sue giocate da centrocampo in avanti.
Coratella – Ancora una volta ci mette tutto l’impegno possibile e immaginabile ma sembra un corpo a sè, circondato da difensori che gli danno poco spazio. Lui lotta, si intestardisce nel vano tentativo di ritrovare quel gol che gli manca da tempo, e in qualche occasione non è nemmeno troppo fortunato.
(dal 45’ st Ricci) – Un assaggio. Solo un assaggio per lui in attesa di tempi migliori.
Faella – Che dire ancora su di lui quando si sono sprecati tutti gli aggettivi per magnificarne le doti? Veste i panni del giustiziere e in una di quelle giornate grigie di gioco castiga da solo i giovanotti dell’Ilvamaddalena. Se non fosse in questa squadra, bisognerebbe inventarlo
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