Dal “Marcello Torre” e dall’incontro odierno con la Sarnese arriva una verità incontestabile: la Paganese sa soffrire e sa anche vincere. Questo che significa? Significa che la squadra sotto la guida di Raffaele Esposito non ha soltanto una inquadratura solida e affidabile ma ha anche il carattere che si richiede a una squadra che vuole aspirare a traguardi importanti.
La partita non è stata bella e si sapeva che – come ogni derby che si rispetti – poteva essere decisa in qualsiasi momento della gara. Ha vinto la Paganese e la Sarnese ha ben poco da lamentare anche se territorialmente ha prodotto di più spingendo a piene mani nel tentativo di raddrizzare il risultato.
La Paganese si è mostrata all’altezza della situazione e ha saputo contenere gli sterili attacchi degli avversari. Prova che sia che ben pochi tiri hanno impensierito il numero uno degli azzurrostellati.
Vediamo come si sono comportati gli interpreti della partita.
Allenatore Raffaele Esposito – Ha allestito una difesa nuova di zecca a causa dell’assenza di Esposito e ha avuto ragione. Al centro Dicorato ha iniziato alla grande, salvo poi dover uscire dopo un quarto d’ora per un risentimento muscolare. Ha trovato posto per Zugaro sulla sinistra dello schieramento e il calciatore ha ripagato la sua fiducia con una grossa prestazione. Ha rimescolato per forza di causa maggiore le sue carte nel corso della partita e ancora una volta ha avuto ragione in virtù di un risultato che pone la squadra a due punti dalla Puteolana che non perde un colpo.
Spurio – La fiducia in lui è sempre ben riposta e lo dimostra domenica dopo domenica perché conferisce sicurezza e tranquillità alla difesa. Eccelle nelle uscite e a dieci minuti dal termine conferma le sue qualità uscendo tempestivamente per anticipare Lagzir lanciato a rete.
Ianniello – Viene schierato sulla fascia destra a sostegno della difesa a tre e dimostra tutta la sua bravura soprattutto nel secondo tempo quando la squadra è costretta sulla difensiva dalla pressione esercitata dalla Sarnese.
(dal 89’ Montoro) – Solo pochi minuti per lui
Dicorato – Schierato come centrale difensivo al posto dello squalificato Esposito, dimostra di essere pronto e disponibile in tutti i ruoli. Deve uscire dal campo dopo appena un quarto d’ora per un risentimento muscolare
(dal 17’ Del Gesso) – Entra prendendo i compiti di centrocampista di spalla che spettavano a De Feo, retrocesso in difesa al posto dell’infortunato Dicorato. Riesce a ritagliarsi un ruolo importante a sostegno di Bucolo e macina chilometri per far sentire la sua presenza nella zona mediana del campo.
Galizia – Non si smarrisce mai come terzo difensore centrale schierato a destra e fa capire subito agli avversari che da quelle parti non si passa. Bravissimo a conservare il risultato quando la squadra è costretta a difendersi per salvaguardare il vantaggio. Si conferma come ottimo acquisto in ottica “under”.
Langella – Parte come giocatore di fascia sinistra a sostegno di Zugaro impegnato sullo stessa linea e si fa valere soprattutto in fase difensiva sul finale di partita quando eroicamente, dopo aver rimediato un colpo alla testa, resta strenuamente al suo posto
De Feo – Parte da centrocampista per poi andare a sostituire l’infortunato Dicorato al centro della difesa. Gara esemplare nella veste di giocatore tuttofare. Su di lui, in fase di attacco, viene commesso il fallo dal quale scaturisce il calcio di rigore che risolve la partita. Al momento appare tra i più in forma e degno di conferma.
Bucolo – Gioca una delle migliori partite da quando è a Pagani e si distingue non solo per linearità di gioco ma anche per l’intensità con la quale si batte in ogni zona del campo. Assume il ruolo guida che gli compete per esperienza e mestiere. Non sbaglia un solo intervento e chiama a raccolta la squadra quando si tratta di arrivare a difendere il risultato.
Zugaro – Schierato quasi a sorpresa tra i tre centrali in posizione di terzo a sinistra dello schieramento, dimostra di poter essere una pedina importante della squadra. Risulta ancora una volta tra i migliori in campo. Sarà difficile riuscire a fare a meno del suo apporto nel prosieguo del campionato.
Mancino – Si sacrifica in un lavoro oscuro sull’altare della praticità per il bene della squadra e si vede meno del solito in fase offensiva. Sul finale è promotore di un paio di incursioni che avrebbero meritato migliori fortune.
(dal 89’ Boccia) – Solo qualche minuto per lui.
Coratella – Svolge il suo compito di prima punta facendo a sportellate con i difensori sarnesi che lo marcano stretto e gli concedono poco spazio. Si sfianca anche in un lavoro di interdizione quando le condizioni tattiche lo richiedono e lascia il campo sul finale solo perché esausto.
(dal 79’ De Feo G.) – Pochi minuti per lui in attesa di tempi migliori. Ancora non si è visto l’attaccante che potrebbe cambiare il volto all’interno reparto offensivo della squadra
Faella – Comincia alla grande, come suo solito, e non bastano le doppie marcature preparate a tavolino per frenarne l’irruenza. Segna su calcio di rigore ed è freddo e glaciale dal dischetto. Adesso le reti realizzate sono in doppia cifra. Ma la storia non finisce qui …
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