A questo punto del campionato, dopo dieci gare disputate, mi sembra alquanto normale che ci si debba chiedere: ma questa Paganese dove potrà arrivare?
I risultati, a dire il vero, devono essere considerati positivi anche se la casella delle sconfitte è gravata da due cocenti battute d’arresto con Cassino e Savoia.
Nell’anticipo di ieri, gli azzurrostellati hanno ribadito di attraversare un buon momento di forma e hanno messo letteralmente sotto la squadra sarda della Sarrabus Ogliastra con un punteggio che non ammette repliche. Lo hanno fatto con una grande prestazione collettiva, soprattutto nella prima parte della gara, durante la quale è emerso anche il plusvalore dei singoli, dei vari Spurio, Bucolo, Mancino, Faella e Ferreira, che in questa categoria sono sinonimo di qualità, cosa che ho debitamente sottolineato nel pagellone stilato a freddo nel dopo gara.
Orbene, a quanto già detto, va aggiunto il fatto che la squadra di Raffaele Esposito sta acquisendo una dimensione da quartieri alti della classifica; perché riesce a pungere con efficacia in avanti e contemporaneamente riesce a mantenere il controllo della partita quando sono gli avversari a tenere fra i piedi il pallino del gioco.
Il fatto di poter contare su una formazione affiatata sta contribuendo a rafforzare la convinzione di essere da posizioni alte. A questa formazione, mai stravolta dal punto di vista tattico, stanno dando man forte gli innesti che stanno caratterizzando questa fase del campionato, vale a dire gli apporti del giovane Galizia, l’utilizzo di Francesco De Feo nella zona centrale del campo e per finire la piena disponibilità di Gianmarco De Feo pronto ormai per affiancare in avanti Ferreira, Faella e Coratella.
Adesso però si avvicina il momento della verità durante il quale bisognerà decidere quale strada intraprendere per puntare in alto senza tentennamenti. L’impressione generale è che potrebbero bastare un paio di innesti di spessore per rendere meno impossibile il sogno di alta classifica. La minestra nelle mani di Raffaele Esposito è di buona qualità, ma forse ha bisogno di quel famoso acino di sale che può insaporire una pietanza, parlo per eufemismo, già di per sé gustosa. Intendiamoci, nel calcio mai niente potrà portare alle certezze perché l’insidia è sempre dietro l’angolo, sotto qualsiasi forma, e il gioco stesso non consente mai niente di matematico e di certo.
Tutto però lascerebbe supporre che l’attuale patron Cardillo voglia percorrere tutte le strade che portano in alto. In questo mese, in attesa che si aprano le liste di trasferimento invernali, probabilmente si deciderà il futuro che attende la Paganese calcio. Sappiamo anche che non si tratterà di prendere una decisione semplice; ma molto dipenderà dalla piega che prenderà la soluzione del proposto “saldo e stralcio” che ancora giace in qualche segreta stanza. Quando arriverà quella risposta che non fa dormire sonni tranquilli a tutti coloro che hanno la Paganese nel sangue?
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