Un giudizio, un commento, una riflessione. Che vi devo dire dopo Anzio-Paganese, una gara che è stata solo un oggetto di desiderio; volevo vederla ma non è stato possibile perché, come capita ormai molto spesso in questa categoria, non c’è rispetto alcuno per chi, pur interessato, non può essere presente allo stadio.
Niente diretta televisiva, come preannunciato, e notizie poche, arrivate con il contagocce, come nei tempi eroici di un calcio che non c’è più.
Non ci crederete, ma è come se la partita l’avessi vista realmente attraverso la testimonianza diretta di Enzo Giorgio, presente a Cisterna di Latina, un caro amico ben introdotto negli ambienti sportivi per competenze specifiche e per professionalità. Da lui ho avuto tutte le notizie che cercavo, addirittura mi ha fornito una cronaca dettagliata di ogni momento della partita e di particolari che di solito sfuggono allo spettatore distratto.
Dall’esito della gara è emersa soprattutto una buona notizia: questa Paganese ha una struttura ben definita, ha un buon assetto di squadra e riesce a controbattere colpo su colpo agli avversari che incontra sul suo cammino. Non era facile andare a fare punti contro l’Anzio che aveva sbancato il terreno di gioco della Lodigiani nella prima di campionato; e non era facile soprattutto riprendersi dopo aver subìto al quarto d’ora un gol evitabilissimo messo a segno da Ciro Sirignano, un ex dal dente avvelenato.
Ebbene, la squadra dopo aver avuto qualche attimo di sbandamento difensivo, si è ripresa brillantemente potendo contare su un Faella, oggi davvero superlativo, punta di diamante dell’inquadratura, collante indistruttibile in un centrocampo orfano di Bucolo, fermo per un risentimento muscolare. Due gol portano la firma di questo stacanovista del calcio, avanti e indietro come uno stantuffo, un occhio alla fase difensiva e uno alla fase di offesa. Il terzo gol, messo a segno da Montoro, ha comunque le sue stimmate: partenza dalle retrovie, difesa avversaria attraversata come una lama d’acciaio rovente in una difesa di burro e pallone servito al bacio per Montoro. “Adesso pensaci tu, in questa squadra c’è gloria per tutti”.
Faella, al momento, appare come l’uomo della Provvidenza; ha conquistato un posto di primo piano nella scala gerarchica del merito e appare come un jolly pescato in un numeroso mazzo di carte. Merito indiscutibile di chi lo ha prima adocchiato e poi ingaggiato per questa squadra dal rendimento ancora tutto da decifrare.
Resta il fatto che la Paganese ha una sua precisa fisionomia; è ben equilibrata in tutte le zone del campo; ha un suo gioco e può contare anche su giovani di indubbio valore tecnico. Valuteremo il suo peso specifico alla distanza, quando il gioco si farà duro e ci sarà bisogno di darci dentro senza risparmio. Ma le premesse per ben figurare ci sono tutte.
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