La “prima” non è andata proprio come nelle aspettative. Dopo la bella esibizione in Coppa Italia contro la Sarnese, si pensava che la Paganese potesse ripetersi in casa con il Guidonia. Così non è stato, sia per il risultato ottenuto con la divisione della posta in palio, zero a zero; sia per il gioco che ha lasciato parecchio a desiderare.
Intendiamoci, nessuno pretendeva che la squadra giocasse al massimo del rendimento già dalla prima partita di campionato, ma era lecito attendersi quanto meno una conferma in fatto di rendimento dopo aver giocato in scioltezza nel derby con la Sarnese. E invece non è stato così. La squadra di certo non ha demeritato perché ha mostrato di essere ben messa in campo, ma i suoi limiti in fatto di peso specifico e tecnico si sono avvertiti.
Quest’anno ho deciso di apportare una variazione al consueto pagellone di fine partita: niente voti, solo una disamina attenta per coloro che di volta in volta sono chiamati a difendere i colori azzurrostellati. Cominciamo subito.
Allenatore Esposito – Mette in campo una squadra quadrata che riesce a tenere bene il campo. L’impressione generale è che l’undici in campo riesca a fare tutto quello che al momento è possibile; ma che lo stesso avrebbe bisogno di un paio di innesti di qualità per disputare un campionato onorevole
Spurio – Rappresenta il vero elemento di novità di quest’anno. Sicuro in ogni intervento, riesce a trasmettere fiducia in tutti i compagni della difesa. Credo possa rappresentare uno dei punti di forza della squadra.
Ianniello – Restituito alla sua posizione di terzo centrale difensivo di destra, contro il Guidonia non perde mai la bussola e controlla senza affanno la sua zona con grande autorevolezza.
Esposito – Si fa rispettare al centro della difesa, forte anche del suo ruolo di capitano. Esce sempre palla al piede cercando di impostare il gioco da dietro. Resta uno degli elementi cardine della squadra, soprattutto quando gioca senza tentennamenti.
Dicorato – Terzo di difesa sulla sinistra dello schieramento, gioca una gara giudiziosa senza andare mai fuori dalle righe. Preciso e tempestivo dimostra di poter disputare un campionato senza sbavature. Ottimo il suo stato di servizio che ha consigliato il suo ingaggio
Di Masi – Impiegato per la prima volta dall’inizio, dopo le amichevoli e la Coppa Italia, dimostra di non essere perfettamente integrato negli schemi tattici della squadra o, quantomeno, di non essere al massimo del rendimento. Inizio abbastanza stentato, con miglioramenti evidenti nella seconda parte della gara fino al momento in cui viene sostituito nei compiti e nel ruolo da Boccia.
Bucolo – È senza dubbio l’elemento portante del gioco della squadra. Ha carattere, esperienza e classe per recitare il ruolo di primo piano per cui è stato ingaggiato. Gioca a testa alta e mette lo zampino fatato con servizi deliziosi per gli attaccanti, ma non è molto fortunato. Cala alla distanza e il guaio è che non ci sono sostituti adeguati per il suo delicato ruolo.
Montoro – Gioca a sprazzi e non sempre con ordine come prevederebbe il copione di mediano, come compagno e spalla di Bucolo in fase di impostazione del gioco. Migliora alla distanza e manco a farlo apposta quando la squadra mostra chiari segni di stanchezza.
De Angelis – Non sbaglia un solo passaggio in fase di appoggio sulla fascia laterale sinistra di competenza. È sempre preciso e compìto quando deve dettare un appoggio, ma non va mai oltre un gioco ordinato. Manca del tutto nella fase propositiva sulla sinistra e non si vede mai in avanti proprio nella zona in cui ci sarebbe bisogno di avere più sprint.
Faella – Credo che al momento sia l’uomo più in forma della squadra. Impersona l’animo del guerriero indomabile che non si arrende mai e riesce a interpretare il ruolo di centrocampista aggiunto e di attaccante con grande forza d’animo. Cerca il gol da ogni posizione e nel secondo tempo è l’unico a far provare i brividi al portiere laziale dopo una serpentina di alta scuola.
Mancino – Non è in grande giornata e non riesce a legare come al solito con i compagni di reparto, forse perché controllato a ogni passo. Ma è un calciatore che ha dato prova del suo valore e merita ogni attenuante dopo una prova non proprio esaltante. Qualche suo tentativo in zona gol non è molto fortunato.
Coratella – Schierato al centro dell’attacco, non trova particolari sbocchi per il tiro a rete che è la sua specialità. Non è nemmeno troppo fortunato nel secondo tempo quando un cross dalla destra destinato a lui viene impattato a pochi metri dalla porta avversaria da Mancino. L’impressione è che debba riuscire a trovare ancora una buona intesa con i compagni di reparto.
Boccia (dal 22’ st) – Sostituisce nel ruolo e nei compiti Di Masi ma non riesce a incidere più di tanto nella manovra, pur denotando un buon senso offensivo sulla fascia di destra. Si perde nel grigiore generale quando la squadra comincia ad accusare una certa stanchezza.
Ferreira (dal 22’ st) – Viene schierato per dare maggior freschezza in zona di attacco ma non riesce mai a incidere efficacemente in avanti . Da rivedere all’opera perché il suo valore tecnico non è in discussione
Del Gesso (dal 36’ st) – Entra per dare peso al centrocampo che soffre la pressione degli avversari. Ma la situazione della squadra non migliora nonostante l’impegno profuso.
Fusco (dal 36’ st) – Buono l’esordio del giovane attaccante ex avellinese che si propone come buona alternativa per l’attacco.
(foto Paganese Calcio)
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