“Alzati e cammina, anzi: alzati e corri”. Così avevo scritto appena subito dopo la partita con il Casarano vedendo la foto di Coquin a terra stravolto dalla fatica. Ebbene il calciatore mi ha preso sulla parola, si è alzato e si è messo a correre. Talmente ha corso che è finito a Campobasso. Meglio sorridere a questo punto e prendersela con filosofia…
Avevamo bisogno di qualche rinforzo allora, ancora di più adesso, dopo gli addii di Coquin e De Franco.
I rinforzi ci vogliono, a prescindere da quello che sarà il traguardo finale da raggiungere. Lo si è visto chiaramente contro il Martina Franca, squadra tetragona e cinica: pochi fronzoli ma tanta concretezza. È finita zero a uno e non si può dire nemmeno che gli ospiti abbiano scippato la vittoria perché in fin dei conti i punti in palio li ha graziosamente donati proprio la Paganese.
Delle singole prestazioni vi ho detto già tutto nel pagellone stilato subito dopo la partita. Alle considerazioni già espresse va aggiunta la preoccupazione per il ruolo rivestito da Faiello, capitano coraggioso, mai fermo, indomabile per quel suo modo di porsi, avanti e indietro sulla fascia destra, calamita per tutti i difensori in cerca di gloria. Faiello oggi è “carta conosciuta” per il suo valore; proprio per questo gode delle attenzioni ferree almeno di due uomini per volta. L’impressione è che avrebbe bisogno, allora, proprio per il ruolo rivestito, di essere meno frenetico e impulsivo; più freddo, diciamo che dovrebbe dosare le forze per spalmarle meglio in tutta la durata dell’incontro facendo leva sul concetto di squadra che non deve venire mai meno. Ecco, ci sarebbe bisogno di prendere coscienza del senso della misura, soprattutto da parte degli atleti più rappresentativi. E Faiello lo è.
Purtroppo per Agovino non è semplice far quadrare i conti dal centrocampo in avanti. Per fortuna ha recuperato Mancino, autore di un ottimo primo tempo, che riesce a fare da spalla per Langella, ma sono gli under che vanno a corrente alternata in avanti. L’assenza di Orefice si fa sentire (e sarà fuori ancora per due turni) e giocoforza Agovino dovrà inventarsi qualcosa perché i due nuovi arrivi, Matarese e Simonetti, per quanto referenziati, non sono pronti per dare il loro contributo alla squadra. Credo a questo punto che la società debba fare qualche inevitabile sacrificio per ingaggiare almeno un altro paio di elementi da utilizzare immediatamente. Il primo deve essere un difensore centrale perché domenica prossima si rischia grosso senza Esposito per il quale scatterà la squalifica. Poi – proprio per non snaturare il credo tattico di Agovino – bisognerebbe puntare su un attaccante che abbia l’argento vivo addosso (e ce ne sono in giro di quelli indemoniati che non si fermano mai!) che sia in grado di sostituire o convivere con Orefice, vedendo pure la porta avversaria.
Intendiamoci bene. Sono acquisti indispensabili, a prescindere da quello che sarà il cammino della squadra. Per essere ancora più chiari: servono comunque, anche se si dovrà lottare per salvare la categoria. Ecco, lo dico con realismo e in modo crudo, dobbiamo pensare a salvarci quanto prima. Così forse ci capiamo meglio.
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