Le pagelle si stilano alla fine di partite viste, mai di quelle non viste. Gravina-Paganese l’hanno vista solo un centinaio di spettatori locali e il solito gruppo di irriducibili tifosi azzurrostellati che ancora una volta, numerosi come nelle giornate più belle, sono stati vicini alla propria squadra. Non l’hanno vista tanti tifosi ed estimatori della Paganese, quelli che essendo geograficamente lontani dalla loro città d’origine e chi, impedito per tanti motivi, non può sempre essere al fianco della squadra. Poche le notizie ricevute dal sito ufficiale della squadra; già è tanto per quelli che sono gli impegni organizzativi.
Bisogna dire che è avvilente, negli anni della tecnologia più avanzata, che ci siano ancora in questi campionati società che non riescono ad assicurare riprese televisive in diretta delle partite di loro competenza. Ma ci accorgiamo sempre più che non è una novità.
La nota più positiva, relativa all’incontro Gravina-Paganese, è rappresentata non tanto dalla vittoria ottenuta in trasferta dalla compagine azzurrostellata, quanto dal fatto che essa è scaturita quando i padroni di casa, a meno di un quarto d’ora dal termine, sembravano certi della vittoria perché vincevano per due reti a zero ed erano in undici contro dieci.
Nessuno per la verità, a quel punto della gara, avrebbe scommesso un soldo sulla possibilità che la Paganese potesse uscire indenne dal terreno di gioco pugliese; non solo indenne, ma addirittura vincitrice grazie a un tiro decisivo di Iannone nei minuti di recupero.
E pensare che la squadra di Agovino, mutilata, già nel primo tempo, del suo goleador principe espulso per un rilevamento di un fallo a gioco fermo, sembrava essere sul punto di un clamoroso kappaò. Pensate per un momento che cosa avrebbe comportato tale eventualità. Una sconfitta apparsa quasi inevitabile, da sommarsi alle due ultime con Palmese e Casarano, avrebbe fatto sicuramente suonare l’allarme in casa Paganese.
Ma non è stato così, per fortuna ma anche per la reazione che la squadra ha avuto. Rimontare due reti a pochi minuti dal termine e segnare addirittura la rete che capovolge un risultato non ha prezzo. Significa che la squadra c’è, che fa il suo dovere e che ha una propria personalità. Onore e merito dunque ai suoi componenti, anche a quelli che si fanno trovare pronti dalla panchina per marchiare significativamente la loro prestazione. È la vittoria di una squadra che non ha perduto la testa nel momento topico della gara ed è riuscita a segnare tre reti di seguito con Faiello, Sorgente e Iannone. Vedete com’è il calcio? Bravo Agovino. Dalle stalle alle stelle, anche nel corso di una sola gara. Le mosse tattiche si indovinano e si sbagliano a seconda dei risultati ottenuti. Quando si vince, vengono messe da parte tutte le contumelie pronunciate in tempi di carestia; quando si perde, ci si scorda di aver lodato in più riprese il gioco espresso e si passa blasfemamente a “sferrare la corona”. Tutto gira a seconda dei risultati raggiunti. Così va il mondo del calcio, facciamocene una ragione.
Resta la considerazione finale di aver conquistato per la seconda volta quest’anno una vittoria in trasferta. Non è molto ma non è nemmeno poco per una squadra che non ha e non può avere, al momento, tanti grilli per la testa.
No Comment! Be the first one.