C’era gran voglia a Pagani di vedere all’opera la squadra che sotto la guida di Massimo Agovino affronterà tra meno di quindici giorni la prima partita nel campionato di serie D.
Sabato pomeriggio, ore 17, stadio “Marcello Torre”, allenamento congiunto con la Giffonese squadra che partecipa al campionato di Eccellenza campana. Tribuna quasi piena, come ai bei tempi. Tra gli spettatori non paganti, si insinuano un gran caldo e un’afa appiccicosa; sopportiamoli pure con un ventaglio o con un compiacente fazzoletto, importante è vedere finalmente all’opera i propri beniamini per capire di che pasta è fatta questa giovane Paganese.
Partita briosa e piacevole sotto tutti gli aspetti.
Chiamateli come volete questi incontri che vengono etichettati come “allenamenti congiunti” ma che sono vere e proprie partite amichevoli di agosto in cui la squadra più debole sulla carta cerca di mettere il bastone tra le ruote alla più titolata avversaria.
La Paganese si presenta subito con quella che al momento è la sua migliore formazione.
Grande stima e rispetto per il lavoro di Massimo Agovino, tecnico bravo e preparato, che sta facendo veramente un buon lavoro, ma la squadra, a prima vista, appare incompleta nel suo organico; e credo che lo sia per ogni tipo traguardo prefissato. Mi sbilancio: necessitano rinforzi, almeno uno in difesa e uno a centrocampo. L’attacco è quello che, almeno in termini numerici, appare completo. Sono arrivati nelle ultime ore Sorgente e Iannone che vanno ad aggiungersi a Mancino, Orefice e Trezza.
Sì, squadra incompleta, e Agovino ha fatto e fa miracoli per presentare una formazione equilibrata e tatticamente ben disposta, dovendo anche fare i conti con gli under da schierare obbligatoriamente.
Pare che per un difensore centrale di buona esperienza ci sia solo da aspettare qualche giorno. Altro discorso per il centrocampo che non riesce ad assicurare assiduità sia nella fase difensiva che in quella di costruzione del gioco.
Al momento Agovino sta provando Coquin nel centrocampo a tre ma è innegabile che il calciatore riesca a dare il meglio di sé quando opera sulla fascia sinistra perché è un divoratore di spazi ed è devastante quando avanza con il passo di un felino assatanato.
Quando il francesino si sposta sulla linea dei tre attaccanti si vede all’opera il calciatore irrefrenabile che riesce a fare volare la fantasia dei tifosi. Lo fa un paio di volte nel primo tempo con progressioni devastanti che scombussolano la difesa della Giffonese; sí, in quel ruolo è proprio lui, non vi sbagliate, il calciatore che a Tivoli cambiò le carte in tavola e mandò kappaò i sogni di promozione della Paganese.
È innegabile però, in proposito, che ci sia un discorso complessivo da fare per la questione degli under che sembrano pochini a fronte di un utilizzo obbligatorio di quattro elementi di età inferiore ai venti (è infatti previsto che siano schierati un classe 2003, due 2004 e un 2005). Spero che i responsabili tecnici lo facciano al più presto.
Le note positive ci sono e sono beneauguranti; esse, però, al momento, investono le individualità più che la manovra complessiva. Per avere un gioco più armonico bisognerà attendere che la squadra riesca ad assimilare tutte le indicazioni del suo allenatore.
Per il momento accontentiamoci di esternare buoni giudizi personali. È il caso di Langella, che ha buona personalità e si fa rispettare sulla tolda di comando e riesce ad effettuare quelle verticalizzazioni improvvise che fanno grande una squadra di calcio. Buone indicazioni anche per Mancino che sulla fascia destra si fa rispettare e che probabilmente ha conquistato sul campo il suo buon diritto ad essere citato tra i migliori acquisti di quest’anno.
Buone indicazioni a corrente alternata anche per Orefice (ottima esecuzione nel primo gol messo a segno), e per Trezza, utilizzato in avanti nella seconda parte della gara.
Di Faiello sapete già tutto; è generoso, combattivo, universale nel suo nuovo ruolo di capitano. Peccato debba scontare tre giornate di squalifica. Non bastavano i problemi che già ha, Agovino deve inventarsi un suo sostituto e ha cominciato a guardarsi attorno.
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