Il parto è stato lungo e travagliato, ma alla fine c’è stato. Nel pomeriggio di oggi uno scarno comunicato da parte della Paganese calcio: la squadra sarà regolarmente ai nastri di partenza del prossimo campionato di serie D.
Una cosa sembra certa: le dimissioni presentate dal presidente Trapani non saranno ritirate. Un accordo stilato tra il notaio Calabrese, presidente onorario della società e lo stesso Trapani prevederebbe la costituzione di una società ex novo formata da una decina di imprenditori che si sarebbero impegnati per una cifra intorno ai trecentomila euro.
L’idea iniziale propugnata dal notaio Calabrese, suffragata dall’opera altamente meritoria del sindaco De Prisco, per la verità, aveva portato meno adepti di quanto si potesse sperare. Il tempo è sempre tiranno quando ci sono delle scadenze da rispettare. Da qui due soluzioni. O trovare un accordo con la vecchia proprietà sui passi da mettere in campo o chiudere con il calcio.
Alla fine, forse ragionevolmente, è prevalsa la prima tesi e si è deciso di partire con l’iscrizione della squadra al campionato facendo strutturalmente leva sulla vecchia società, in attesa di poter consolidare nel tempo a venire la nuova idea di società allargata.
Quello che va detto in proposito è che l’opera altamente meritoria svolta sia dal notaio Calabrese sia dal sindaco De Prisco non ha avuto i riscontri sperati in termini numerici. Si puntava ad avere almeno venti nuovi soci; ne sono arrivati meno della metà. I conti della società alla data del 31 maggio presentati ai potenziali nuovi soci non hanno convinto i più. La verità è che, per un motivo o per un altro, al momento, non è stato ritenuto valido e praticabile il progetto del notaio Calabrese che però va avanti. L’intendimento è quello di procacciare fondi per poter disputare un onorevole campionato anche con sponsorizzazioni e abbonamenti. Si punterebbe ad allargare il più possibile la quota degli abbonati che lo scorso anno si era attestata a quota mille, la più alta nella storia del calcio locale. Una cosa mi sento di suggerire: non aumentate il costo degli abbonamenti di curva per dare modo anche ai meno abbienti di aderire al progetto “rinascita”. Quelli che possono e vogliono dare un contributo maggiore potranno comunque farlo con la sottoscrizione di due\tre abbonamenti. Puntiamo a superare il numero dello scorso anno, in tema di sottoscrizioni. L’importante è dare la possibilità a tutti di essere presenti sulle scalee del “Marcello Torre”.
A meno di due settimane dal termine ultimo per l’iscrizione al campionato, sono aperti tutti gli scenari per una nuova guida tecnica e per l’allestimento di una squadra di buona levatura. In sala manovra dovrebbero esserci almeno inizialmente i responsabili dell’area tecnica dello scorso anno. Non ci sarà Giampà e non ci saranno D’Agostino e De Felice, i frombolieri dello scorso anno. Voci solitamente bene informate parlano della riconferma di Faiello, una delle piacevoli sorprese dello scorso campionato.
Adesso c’è solo da guardare avanti. Indietro non si torna, anche se nella mente mi risuona ossessivamente la frase di Tomasi di Lampedusa, autore del romanzo “Il Gattopardo”. A un certo punto del libro, il principe di Salina dice: “Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica in quattro e quattr’otto; se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi!”.
Lo direbbe oggi il principe di Salina, tifoso della Paganese?
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