Riunioni, vertici, sondaggi e, soprattutto, tanta voglia di calcio. È la calda estate della Paganese, che quest’anno è cominciata ancor prima del solstizio d’estate. In ballo c’è il futuro di una società che per venti anni è stata saldamente nelle mani di Raffaele Trapani che poco meno di un mese fa ha presentato le dimissioni dalla carica di presidente. È, dunque, corsa contro il tempo per salvare la società e per consentire alla formazione azzurrostellata l’iscrizione al torneo di serie D entro il prossimo 14 luglio.
Un’estate calda, torrida, dal punto di vista societario, come non accadeva da almeno venti anni. In meno di un mese si dovranno raggruppare nuove forze imprenditoriali, programmare un futuro immediato, ipotizzare un saldo e stralcio dei vecchi debiti con l’Agenzia delle entrate e allestire la squadra che sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato di serie D.
Il pallino della situazione è finito virtualmente nelle mani del sindaco De Prisco che si sta adoperando nella ricerca di nuove forze economiche (imprenditori e liberi professionisti) che potrebbero unirsi e subentrare alla vecchia gestione non prima di aver trovato un accordo per il saldo e lo stralcio dei debiti pregressi. L’idea è quella circolata più volte negli ultimi giorni: individuare una ventina di imprenditori/professionisti in grado di garantire il versamento di quote pro capite di 25mila euro. 500Mila euro sarebbe, infatti, la base da cui partire per programmare il futuro. Dalle ultime indiscrezioni, pare che le adesioni certe al progetto siano per il momento una decina: una base da cui partire e tornare all’attacco in questa settimana con l’obiettivo di chiarire quanto prima la situazione.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sarà il tempo e, soprattutto, saranno i prossimi incontri a dirlo. Ci saranno almeno altre due riunioni nel corso della prossima settimana: il sindaco sta provando a stringere il cerchio e, allo stesso tempo, a coinvolgere quante più forze possibili nell’operazione. Pare, infatti, che Palazzo San Carlo ritenga totalmente priva di appeal la soluzione-Afragolese: nelle ultime ore circola con insistenza l’ipotesi di rilevare il titolo della società di serie D e di “spostarlo” nella città di Sant’Alfonso per risolvere il problema del saldo e stralcio con l’Agenzia delle Entrate e per avere una squadra ai nastri di partenza del campionato di serie D. Pare che nelle ultime ore ci siano stati diversi contatti tra qualche imprenditore e l’oramai ex presidente dell’Afragolese, Raffaele Niutta; ma l’intesa appare ancora lontana. La soluzione dell’Afragolese comporterebbe il fallimento della Paganese calcio così come la conosciamo oggi e l’iscrizione al torneo con un altro nome: una soluzione che pare non convinca né il sindaco De Prisco, né i dieci imprenditori dichiaratisi immediatamente disponibili alla causa della Paganese. Il motivo? Anche economico e logico: rilevare un titolo avrebbe un costo che potrebbe uguale o addirittura superiore al costo del saldo e stralcio dei debiti del titolo che oggi appartiene alla Paganese calcio.
Le prossime ore, dunque, saranno decisive più che mai: c’è da creare una nuova cordata e il tempo stringe. Unire gli imprenditori interessati all’Afragolese e quei dieci dichiaratisi disponibili a salvare l’attuale società sarebbe la soluzione di buon senso per salvare il calcio a Pagani e per mostrare a tutti che la Paganese potrà esistere anche dopo l’addio di Trapani, che dopo 20 anni di storia ha deciso di farsi da parte. Sarà una settimana intensa anche per questo: al sindaco il delicato e arduo compito di tessere rapporti e di avvicinare i due gruppi. Non appaiono al momento alternative percorribili. Sarà l’occasione per far leva ancora una volta sulla Paganese; un sentimento, non una semplice squadra di calcio, che da sempre unisce.
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