All’indomani delle irrevocabili dimissioni presentate da Raffaele Trapani, il futuro della Paganese è tutto da decifrare e da definire.
Il sindaco De Prisco, custode pro-forma del titolo sportivo, in questi giorni non se n’è stato con le mani in mano; prima ha avuto un incontro con il notaio Aniello Calabrese e Filippo Raiola, vale a dire con le persone che risultano essere i maggiori azionisti della Paganese srl e poi sta elucubrando un piano che dovrebbe portare stabilità nel futuro della società.
Dal primo incontro, chiaramente interlocutorio, non è trapelato granché. Da quello che è dato di sapere, il notaio Calabrese avrebbe assicurato il suo impegno economico e di partecipazione societaria anche per il futuro, così come ha fatto per tantissimi anni. In proposito, forse è il caso di ricordare, a beneficio soprattutto delle nuove generazioni, che il notaio – da grande tifoso – ha sempre costantemente contribuito, in varie forme, al sostentamento della società azzurra stellata, fin dai tempi di Marcello Torre. E stiamo parlando di un impegno lungo oltre cinquant’anni.
Calabrese, nel corso del colloquio avuto con il primo cittadino, presenti anche l’attuale amministratore delegato della società Filippo Raiola e il direttore sportivo Guglielmo Accardi, avrebbe anche chiarito, a scanso di possibili equivoci, come la sua disponibilità per il futuro debba essere considerata relativa solo a una compartecipazione assieme a nuovi soci interessati alla gestione della società. In altre parole, detto terra terra, avrebbe detto: “Non perdete tempo con me, pensate soprattutto a trovare nuovi soci; io ci sono stato e ci starò sempre, con una quota consistente. Lo farò però solo se ci sarà una compagine dirigenziale abbastanza corposa. Di più, personalmente, non potrò mai fare”
Insomma la disponibilità da parte del notaio c’è, e su questo non c’erano dubbi perché in tutti i momenti critici attraversati nell’era Trapani, lui è stato sempre presente; ha risolto situazioni difficili soprattutto quando si è trattato di rilasciare sostanziose fideiussioni richieste dalla Lega.
Ma il futuro del calcio a Pagani è legato a tanti interrogativi. Tra questi, in ordine di importanza, la necessità di poter varare una nuova compagine societaria in grado di assicurare certezze per il futuro.
Il cerino acceso, a questo punto, resta nelle mani del sindaco De Prisco che, verosimilmente, da primo cittadino e da primo tifoso della squadra della sua città, in questi momenti senza pace, si sta guardando intorno. Proprio una brutta gatta da pelare per il sindaco che, alla luce di quanto scaturito dal primo incontro del post-Trapani, ha intuito che solo trovando nuovi soci sarà possibile parlare del futuro.
Come quando si deve formare un nuovo governo, dunque, continuano senza clamori, in gran segreto, consultazioni a tutti i livelli. Il ponte del 2 giugno non ha rallentato l’azione di De Prisco che proprio oggi dovrebbe incontrare possibili aderenti al nuovo progetto societario. Da quello che è trapelato ci sarebbe più di uno interessato ad aderire al progetto ma vorrebbe innanzitutto conoscere la situazione patrimoniale al 31 maggio. Nomi non se ne fanno, ed è giusto che sia così, almeno fino al giorno in cui si dovranno per forza di cose scoprire gli altarini.
Intanto ci sono alcune scadenze imposte dalla Lega che devono essere onorate. Entro il 15 di questo mese, per essere ammessi alla disputa del prossimo campionato, bisognerà presentare le liberatorie dei calciatori; per farlo bisognerà saldare agli atleti il dovuto.
Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
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