Lo sconforto c’è, inutile girarci attorno. Il mezzo passo falso casalingo con il Nola non se ne scende. Nel calcio si vince, si perde, si pareggia: il risultato non è mai scontato, soprattutto se non si ha una squadra in grado di stracciare un campionato. Lo sappiamo benissimo, e non da adesso. Però, dopo aver effettuato una rimonta clamorosa dopo una prima parte di campionato abbastanza deludente, è avvilente che si debba assistere a una gara incolore come quella disputata contro il Nola. Roba da fare cadere le braccia. Ma dove è andata a finire la Paganese delle nove vittorie consecutive? Possono essere considerate figlie del caso nove vittorie limpide e chiare che costituiscono già per se stesso un record in un campionato di serie D?
L’interrogativo difficilmente avrà una risposta convincente; con esso ci addentriamo nel campo delle ipotesi, del possibile e delle scusanti. La colpa in questi casi, quando la realtà tradisce la più fervida positiva fantasia – come diceva un famoso lavoro teatrale di Pirandello – è di “Uno, nessuno, centomila”. Delusione? E poi perché? Per non aver vinto o per aver giocato male? Forse entrambe le cose. Ma, si sa, quando si vince passa in second’ordine il fatto di aver giocato male. Purtroppo, la vittoria non è arrivata lasciando una lunga scia di delusione nei numerosi spettatori presenti al “Marcello Torre” per il fatto che, in contemporanea, il tam tam radiotelefonico annunciava le vittorie esterne di Sorrento e Casertana.
Il Nola ha giocato la sua onestà partita, non ha fatto barricate e in molte fasi della partita addirittura ha giocato un calcio più concreto e redditizio degli azzurro-stellati.
La verità è una sola: a sei giornate dal termine il discorso del primato è ancora tutto da giocare. Vi partecipano Paganese e Sorrento, al momento appaiate in testa, e la Casertana, che è a tre punti. Chi nei giorni scorsi, dopo la galoppata delle nove vittorie consecutive, si era illuso che il campionato la Paganese lo avesse già in tasca ha sbagliato i conti; il campionato non ha ancora detto niente di definitivo e – tanto per chiarire qualche dubbio emerso dopo la scialba prestazione di oggi – finirà agli inizi di maggio.
La Paganese è sempre lì e se la giocherà fino all’ultimo proprio con Sorrento e Casertana, con il non trascurabile vantaggio di poter trarre utilità dallo scontro diretto che vedrà protagoniste proprio le due antagoniste.
Sarà una lotta senza quartiere che alla fine vedrà prevalere la squadra che avrà avuto soprattutto nervi saldi e predisposizione al sacrificio. La Paganese potrà giocarsi le sue carte e si spera che lo farà con determinazione e carattere.
Avviso per i naviganti di questa rubrica. È del tutto inutile e controproducente versare lacrime amare per quello che poteva essere e non è stato. Questa è la squadra: non è composta da tanti campioni, ma è quella che nel corso del campionato ha saputo recuperare dieci punti al Sorrento e ha preso quattro punti negli scontri diretti con la Casertana. Ha fatto tanto, ha fatto poco, non si sa. Si sa solo che conserva tutte le carte a posto per combattere fino all’ultimo per vincere il campionato.
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