Partiamo dal risultato. Due a due, equa spartizione della posta in palio con rimpianti da una parte e dall’altra per quello che poteva essere, ma non è stato. Un pareggio che alla fine soddisfa di più la Paganese se non altro perché consente alla squadra azzurro-stellata di mantenere inalterato il vantaggio di due punti proprio sul Sorrento. A sette giornate dal termine, con uno scontro diretto Casertana-Sorrento ancora da giocare, c’è di che essere soddisfatti in casa Paganese.
Ma che partita è stata? – vi starete chiedendo. L’inizio è stato tutto dei padroni di casa. Per buoni venti-venticinque minuti in campo si è visto un Sorrento in gran spolvero: calciatori rossoneri arrembanti nella zona centrale del campo e sguscianti in avanti sulle due fasce laterali affidate a Badje e Petito, quest’ultimo finto centravanti. Paganese in palese difficoltà nella zona centrale del campo e sulle seconde palle, quelle che vanno recuperate dopo errati controlli o sfuggite in fase di contrasto. Seconde palle che spesso costituiscono un vero e proprio termometro dello stato di salute mentale e fisico di una squadra di calcio. A onor del vero, proprio sul piano del ritmo e dell’intensità agonistica la Paganese ha sofferto l’aggressività del Sorrento molto più di quanto si potesse temere alla vigilia; i timori sono poi aumentati a seguito di tre episodi che avrebbero potuto indirizzare la partita su binari favorevoli ai padroni di casa:
1) la prima segnatura da parte di La Monica servito da uno scatenato Badje;
2) la concessione di un calcio di rigore al Sorrento neutralizzato poi da Pinestro, subentrato all’infortunato Moro;
3) il secondo gol messo a segno da Badje dopo venti minuti di gioco.
Sul risultato di due a zero, come d’incanto, dal venticinquesimo minuto di gioco si è vista all’opera la vera Paganese. Quante cose non sappiamo del calcio! Proprio quando aleggiavano sinistri venti di disfatta sul vecchio campo Italia, c’è stata una incredibile inversione di tendenza. Gli uomini di maggiore caratura tecnica devono essersi guardati in faccia quasi a dirsi con il linguaggio universale di una sbirciata “ma ci rendiamo conto di come stiamo giocando? Questi ci stanno massacrando”. Ha cominciato Di Somma in difesa a chiamare a raccolta i suoi compagni di reparto e a spingersi in avanti per aumentare la forza d’urto della squadra; ha proseguito Sicurella a centrocampo con l’apporto essenziale di un Faiello sempre più dirompente e pratico; hanno poi completato l’opera D’Agostino e De Felice la cui intesa, nei momenti di maggiore splendore, suona come un pericolo costante per gli avversari.
E il Sorrento? Sparito come neve al sole in una giornata di incipiente primavera. È arrivato prima il gol che ha ridotto le distanze con un tocco sotto misura di Di Somma e poi il gol del pareggio. Autore De Felice con un destro al fulmicotone che si è insaccato nel sette alla sinistra del portiere sorrentino gelando le ambizioni della squadra di casa che probabilmente aveva speso nei primi venticinque minuti di gioco quasi tutte le sue cartucce.
È in questa fase che si è vista la migliore Paganese di quest’anno. Ordinata, geometrica, sicura di sé, anche quando gli avversari di turno, con la forza della disperazione, perché consapevoli di perdere un’occasione più unica che rara, hanno cercato in tutti i modi di ritornare in partita.
Per loro niente da fare. L’allenatore Giampà ha giocato le sue carte e le ha giocate bene. Ha sostituito Sicurella con Iuliano (un vero peccato non poterli vedere giocare assieme) e sul finale ha dato spazio a Cipolla per sostenere con maggiore fisicità il lavoro della difesa che ha avuto nel corso della gara il suo da fare specie su Baje e Petito, due frecce incontenibili sulle fasce di competenza.
Adesso, quando mancano sette gare alla fine, la Paganese può dirsi di essere soddisfatta di aver superato senza danni un difficile e probante esame di maturità. C’è da esaminare e risolvere però l’aspetto critico dei primi venticinque minuti di gioco; ma nel complesso, per fortuna, la squadra è poi riuscita a ritrovare le sue certezze. Un buon viatico per la restante parte del campionato.
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