Alla Paganese servivano i tre punti come il pane; e sono arrivati. Con i punti è arrivata anche una buona dose di autostima che nel calcio non guasta mai, anzi costituisce un fattore di prima necessità; credere in se stessi è come avere un buon lasciapassare per districarsi nel difficile mondo del calcio di serie C. Non altrimenti si spiegherebbe la metamorfosi di una squadra che prima subisce un gol da cineteca e poi, in nemmeno due minuti, pareggia le sorti della gara con grande determinazione e autorevolezza. Il pareggio però non basta; sarebbe come prendere un brodino caldo mentre altri mangiano a piene mani. E allora ci vuole un po’ di coraggio in più, ci vuole più determinazione, più intraprendenza in avanti. Ci pensano Raffini e Diop a mettere in subbuglio la difesa calabrese; il primo con grande abilità nel ruolo di centravanti-boa; il secondo con le sue piroette, con le partenze da fermo che fanno male alle gambe degli avversari. Altri cinque minuti e il piatto caldo è servito. Non sono ancora trascorsi dieci minuti dall’inizio della ripresa. Raffini si catapulta su un pallone che sembra perduto dopo che un tentativo di Diop è stato murato dalla munita difesa avversaria; il centravanti controlla e protegge il pallone sulla sinistra con grande perizia, fa un passo in avanti ma viene steso senza pietà. L’arbitro vicinissimo all’azione, non ha esitazioni: calcio di rigore. Dal dischetto ancora una volta Diop non perdona: portiere da una parte e pallone dall’altra.
Tutta qui la partita? In un certo senso sì. Sarebbe da pignoli andare a trovare il pelo nell’uovo quando fino ad oggi i punti si sono visti con il lanternino. Tre punti rappresentano al momento un punto di partenza e una iniezione di fiducia in vista delle prossime impegnative gare.
Il carattere della squadra di Di Napoli si è vista nel secondo tempo, quando la Vibonese è passata inopinatamente in vantaggio con un gran gol di Plescia. Da quel momento gli azzurro stellati hanno giocato la gara che ogni tifoso vorrebbe sempre vedere; una gara di assoluto valore agonistico, condita da spunti di classe pura offerti soprattutto da un incontenibile Diop. Ma ingeneroso sarebbe non ricordare la buona prova di tutta la squadra che si è avvalsa del debutto dal primo minuto di un generoso Zanini che è riuscito a imporsi sia nella fase di contenimento del gioco avversario che in quello di rilancio. Buona – ma non si nutrivano dubbi – anche la prova del portiere Baiocco che è riuscito a dare sicurezza e tranquillità all’intero reparto difensivo; quella tranquillità che negli ultimi tempi era mancata nei momenti critici. Prestazione maiuscola della squadra, dunque, nella seconda parte della gara; proprio con i fiocchi, come si dice quando qualcosa è di alta qualità; anche per Gaeta che, nell’insolito ruolo di uomo d’ordine a lui affidato per esigenze di copione, è riuscito a districarsi con la dinamicità e la classe che lo contraddistinguono.
Oramai i giochi di mercato sono fatti e Di Napoli dovrà attingere – per il delicato ruolo di riferimento nella zona centrale del campo – dalla platea a sua disposizione; non è molto ma non è nemmeno poco. Perché – parliamoci chiaro – se fosse arrivato quando doveva arrivare un regista con i controfiocchi, un uomo-squadra, come lo sono ad esempio Corapi per il Catanzaro e De Rose per il Palermo, a quest’ora staremmo a parlare di una squadra ben diversa e, probabilmente, di una diversa posizione in classifica.
Bisogna però anche prendere atto della decisione della società di assicurare tranquillità alla squadra con l’innesto di Baiocco nel ruolo di estremo difensore.
Campani crescerà perché ha buone potenzialità ma aveva bisogno di ritrovare serenità. La solitudine dei numeri uno non perdona, soprattutto i più giovani.
Il pensiero adesso è già rivolto alla gara di mercoledì quando nel turno infrasettimanale la Paganese affronterà in trasferta la V. Francavilla. Mancherà lo squalificato Squillace ma Zanini, per quello che si visto contro la Vibonese, sulla fascia sinistra non lo farà rimpiangere.
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 15/02/2010)
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