Se Catanzaro-Paganese fosse finita in parità, nessuno avrebbe gridato allo scandalo; forse nemmeno gli avversari di turno. Ma il calcio è severo quando emana sentenze: inutile piangere sul latte versato. La nota positiva deriva dalla buona prova complessiva dei calciatori in maglia azzurro stellata; hanno interpretato bene la gara e solo un paio di gravi disattenzioni difensive, di quelle che non si devono mai commettere, hanno determinato una sconfitta di misura sul filo di lana. Niente a che vedere, comunque, con la disastrosa prova offerta in casa contro la Ternana.
Certo, la squadra è ancora in fase di assestamento tattico, inutile nasconderselo; i meccanismi difensivi ancora non si coniugano bene con quelli del rilancio del gioco. Ci sono discrasie nei movimenti che vanno eliminate; ci sono elementari possessi di palla che vanno gestiti con più attenzione e discernimento; ci sono troppe palle velenose che si perdono a centrocampo con la difesa sbilanciata in avanti. Insomma c’è ancora molto da lavorare per Erra soprattutto perché il reparto di centrocampo al momento non appare ben coeso; non riesce a interpretare alla perfezione sia la fase difensiva che come è noto non coinvolge solo i cosiddetti difensori puri, sia anche la fase di rilancio del gioco. Troppo isolati appaiono gli attaccanti, spesso privi dell’appoggio che una squadra deve avere quando si propone in avanti.
Bisogna dire anche subito, a scanso di equivoci, che la rosa della squadra è stata completata con gli ultimi innesti di Benedetti, Cesaretti e Mendicino. Si può essere d’accordo o meno sulla linea tecnica adottata dalla società, in fatto di composizione del centrocampo; si può anche dire che probabilmente per far crescere Bonavontà in cabina di regia ci sarebbe voluto l’affiancamento di una mente pensante, un calciatore navigato, un regista con i fiocchi, ma alla fine i giochi sono stati fatti e bisognerà procedere – per una sana e condivisibile politica di valorizzazione dei giovani – con l’attuale rosa a disposizione. Personalmente, avrei preferito che la società avesse ingaggiato un regista tradizionale, catalizzatore del gioco di centrocampo, uno di quelli “vecchia maniera” che riescono a guidare la squadra dall’alto di una spiccata personalità; evidentemente i responsabili dell’area tecnica hanno altre idee, condivisibili o meno, ma che sono pur sempre idee di gioco. Le risposte adesso devono arrivare dal campo e soprattutto Onescu e Benedetti devono dimostrare di poter reggere assieme al giovanissimo Bonavolontà le redini del gioco di centrocampo.
Bisognerà capire anche se tutti i calciatori arrivati alla rinfusa sono a posto dal punto di vista fisico. Se non lo fossero, meglio puntare sugli atleti in piena efficienza fisica, almeno fino a quando ognuno dei nuovi non arriverà ad una condizione atletica più che accettabile. Ma Erra non è allenatore che ha bisogno di suggerimenti; ha sempre dimostrato di avere le idee chiare e per questo va oltremodo apprezzato.
Intanto va detto che la sorpresa positiva, a proposito dei nuovi arrivi, è rappresentata da un Cesaretti che sembra già sprizzare salute da tutti i pori; la qualcosa – da ex di giornata – autorizza a ben sperare in vista del delicato incontro di domenica quando al “Marcello Torre” arriverà la Cavese, una squadra che ha ben pescato fra gli under e che si presenta come una delle compagini più giovani del campionato.
Domenica, pur con il “Marcello Torre” ancora vuoto sugli spalti, è attesa una bella prova di orgoglio contro i cugini di Cava dei Tirreni. Sono state disputate tre gare fino a questo momento contro tre corazzate che rispondono ai nomi di Catania, Ternana e Catanzaro; da questo momento, con incontri alla loro portata, gli azzurro stellato dovranno dimostrare concretamente le loro potenzialità. Non sono ammesse distrazioni.
Nino Ruggiero
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